Boox, nota per i suoi lettori e-ink come il compatto Palma, ha ufficialmente lanciato il suo primo monitor desktop con schermo E Ink a colori. Il nuovo Mira Pro Color eredita tutte le funzionalità del precedente modello monocromatico, ma introduce un pannello Kaleido 3 capace di visualizzare 4.096 colori, offrendo una combinazione inedita di produttività e comfort visivo.
Il Mira Pro Color misura 25,3 pollici in diagonale, ha una risoluzione di 3.200 x 1.800 pixel e costa 1.899,99 dollari (1.678 euro), un prezzo elevato giustificato dalla natura ancora di nicchia dei pannelli E Ink a colori di grandi dimensioni. A differenza dei display LCD o OLED, infatti, gli schermi E Ink non emettono luce ma la riflettono, rendendoli ideali per chi passa molte ore davanti a un monitor e soffre di affaticamento oculare.
Nonostante non possa competere in velocità con le soluzioni tradizionali, Boox ha lavorato sull’ottimizzazione della reattività, offrendo quattro modalità di visualizzazione per bilanciare al meglio la qualità dell’immagine e la fluidità. La resa è sufficiente persino per la riproduzione di video, anche se l’esperienza rimane lontana da quella di un pannello ad alta frequenza di aggiornamento.
Il monitor include un sistema di retroilluminazione frontale regolabile in temperatura colore, pensato per l’utilizzo notturno, e un comodo pulsante fisico per il refresh manuale dell’immagine, utile a eliminare i residui visivi (il cosiddetto ghosting). Sono presenti anche due altoparlanti integrati e una varietà di porte, tra cui HDMI, mini HDMI, USB-C e DisplayPort, per una facile integrazione con qualsiasi postazione desktop.
Va però detto che il Mira Pro Color non è adatto a tutti. Chi lavora con contenuti grafici, montaggio video o gaming dovrebbe guardare altrove. Il pubblico ideale per questo prodotto è composto da scrittori, sviluppatori, analisti e chiunque operi per lunghi periodi su testi e fogli di calcolo, preferibilmente in ambienti ben illuminati. Infine, va segnalato che i monitor della serie Mira vengono spediti esclusivamente dalla Cina, il che implica tempi di consegna lunghi e possibili dazi doganali che potrebbero far lievitare ulteriormente il costo finale per il cliente europeo.