Death of the Unicorn al cinema l’ultimo film prodotto da Ari Aster

Pensavate di aver visto proprio tutto?E' online il trailer del nuovo film con Jenna Ortega, la Mercoledi Addams, alle prese con degli unicorni un pò speciali.

Death of the Unicorn al cinema l’ultimo film prodotto da Ari Aster

Jenna Ortega, è tornata, ma non solo un cast ricchissimo, quello del primo lungometraggio Scritto e diretto da Alex Scharfman, prodotto da A24 di Ari ASter, il regista famoso per Midsommar, un film tra lo splatter e la black comedy, pensavate di guardare Legend, eppure no le cose sono cambiate anche gli unicorni cambiano, basta vedere il trailer online.

E’ al cinema infatti Death of the Unicorn, già il nome è tutto un programma, nonostante il cast corale con protagonisti alcuni volti della Marvel come Paul Rudd e William Poulter, secondo Rotten Tomatoes il film è al 53%, un film che non decolla, che alla fine ci si domanda dove vuole andare a parare.

Creature mitologiche sanguinarie, non ne abbiamo mai viste, siamo abituati a creature disney che si rivoltano, ma stavolta abbiamo toccato il fondo, la satira è pungente, con capi che decretano atti sempre nei confronti dei sottoposti che sono servili, la pellicola segna il ritono su un set cinematografico di Théa Leoni che ha recitato sul grande schermo, l’ultima volta, nel 2011 (il film era Tower Heist – Colpo ad alto livello).

Ma nonostante il cast importante non basta per convincere, la pellicola prende di mira la classe sociale dei ricchi a cui tutto è permesso, che un pò ricorda il cinema di Parasite di Bong Yoon Ho, Nelle loro manie e nel loro narcisismo è facile riconoscere lo spirito dei magnati contemporanei. Ma l’unicorno è il punto focale, tenete d’occhio l’unicorno.

Insomma un film e una trama da cui ci si aspettava qualcosa di meglio, c’è l’effetto sorpresa, ma il ritmo non è incalzante anzi stucchevole, e ricorda un horror da b movie, come fa un produttore della A24, una delle major cinematografiche più importanti di Hollywood a produrre simili nefandezze, guardatelo e ai posteri l’ardua sentenza.

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