L‘intelligenza artificiale di Meta compie un passo importante e diventa protagonista su due delle sue piattaforme principali, Instagram e Facebook, offrendo un’esperienza conversazionale simile a quella dei noti chatbot, ma con una particolare attenzione all’integrazione nei social. Tuttavia, mentre Meta espande l’accessibilità del suo assistente, Apple prende una direzione opposta, puntando su partnership con altri fornitori di AI e lasciando fuori dai giochi proprio Meta. Uno scenario che disegna un contrasto netto nelle strategie dei due colossi tech.
Meta AI integrata nei DM: come funziona e cosa può fare
Meta AI è ora disponibile ufficialmente su Instagram e Facebook. Su Instagram, è integrata nella sezione dei messaggi diretti, accessibile tramite l’icona dell’aeroplanino in alto a destra: selezionando la barra “Cerca o chiedi a Meta AI“, si può iniziare una conversazione. Su Facebook, invece, l’assistente è ospitato dentro l’app Messenger, dove è sufficiente cercarla e interagire con un prompt, esattamente come con un contatto qualsiasi. Questa AI consente agli utenti di svolgere una varietà di attività: dalle ricerche in linguaggio naturale alla traduzione di testi, dalla stesura di brevi contenuti alla creazione di liste utili, come checklist per un trasloco.
Il tutto senza dover uscire dall’app. Tuttavia, esistono alcune limitazioni: non può ancora generare immagini, non è utilizzabile da browser Web e non può interagire con messaggi ricevuti da altri utenti. Inoltre, la sua presenza è discreta: il contatto appare solo dopo aver avviato una chat, e non ci sono pulsanti aggiuntivi che ne evidenziano la presenza. Dal punto di vista della privacy, Meta avverte che i dati condivisi direttamente con l’AI possono essere conservati e usati, anche attraverso collaborazioni con partner esterni. Tuttavia, l’assistente non ha accesso alle conversazioni attive con altri utenti, e ogni interazione è isolata.
Apple guarda altrove: Gemini e altri modelli al posto di Meta
Mentre Meta cerca di diventare un attore sempre più centrale nel settore dell’AI consumer, Apple prepara una rivoluzione silenziosa ma profonda: Siri diventerà una piattaforma aperta a più modelli di intelligenza artificiale, andando oltre l’attuale collaborazione con OpenAI. Secondo le anticipazioni di Mark Gurman, Apple sarebbe prossima ad annunciare un accordo con Google per integrare Gemini nei propri sistemi, già a partire dalla WWDC 2025. Il nuovo approccio prevede una Siri più flessibile e personalizzabile, capace di selezionare automaticamente il modello più adatto in base alla richiesta dell’utente.
Apple continuerà a usare la sua Apple Intelligence per le operazioni locali, come la sintesi delle notifiche e le emoji personalizzate, ma per task più avanzati si affiderà a partner esterni. Tuttavia, Meta non rientra in questa strategia. Le ragioni non sono ufficiali, ma appare evidente la distanza ideologica tra le due aziende. Apple ha sempre posto la privacy al centro della sua identità, mentre Meta, pur evolvendosi, resta legata a una reputazione controversa in tema di protezione dei dati personali. Di conseguenza, l’integrazione di LLaMA su iOS appare molto improbabile, con Apple che sembra voler mantenere un controllo serrato sui partner selezionati.