Le ultime novità nell’AI: Perplexity AI lancia un’app desktop per Windows e Meta sviluppa il suo chip per il training AI

Perplexity AI lancia un'app desktop per Windows che semplifica la ricerca grazie a funzionalità avanzate come la dettatura vocale, mentre Meta inizia a testare il suo primo chip proprietario per il training di intelligenza artificiale, mirando a ridurre la dipendenza da fornitori esterni come Nvidia.

Le ultime novità nell’AI: Perplexity AI lancia un’app desktop per Windows e Meta sviluppa il suo chip per il training AI

Il mondo dell’intelligenza artificiale sta evolvendo rapidamente, con due grandi novità che stanno attirando l’attenzione: Perplexity AI, la piattaforma di ricerca avanzata, ha appena lanciato un’app desktop nativa per Windows, mentre Meta, la compagnia madre di Facebook, ha iniziato a testare il suo primo chip proprietario per il training di intelligenza artificiale. Entrambe le innovazioni potrebbero avere un impatto significativo nel migliorare le esperienze degli utenti e ottimizzare le infrastrutture AI a livello globale.

Perplexity AI: App desktop per Windows, ricerca più veloce e integrata

Perplexity AI, un servizio di ricerca avanzata basato su intelligenza artificiale, ha recentemente rilasciato una versione desktop nativa per Windows. L’applicazione consente agli utenti di accedere facilmente al motore di ricerca AI senza bisogno di aprire un browser. Il principale vantaggio di questa nuova versione è la sua capacità di semplificare e velocizzare il processo di ricerca. Tra le caratteristiche più interessanti, troviamo la possibilità di effettuare ricerche vocali. Gli utenti possono semplicemente dare comandi vocali per avviare una ricerca, risparmiando tempo e fatica rispetto alla digitazione. Inoltre, l’app offre la possibilità di personalizzare scorciatoie da tastiera per accedere velocemente a funzionalità specifiche, aumentando così l’efficienza per coloro che utilizzano Perplexity AI in ambito professionale.

Un altro punto di forza è l’integrazione dei modelli di intelligenza artificiale più recenti, che garantiscono risposte pertinenti e tempestive. L’app può essere facilmente avviata direttamente dalla barra delle applicazioni o tramite una combinazione di tasti (CTRL + I), rendendo l’accesso ancora più immediato. Inoltre, Perplexity AI non si ferma solo a Windows: sono disponibili versioni per macOS, iOS, Android, e anche un’estensione per Google Chrome, offrendo così diverse soluzioni per tutti gli utenti, a prescindere dal dispositivo che utilizzano.

Meta e la sua scommessa sul chip AI proprietario

Nel frattempo, Meta, la compagnia che gestisce Facebook, Instagram e WhatsApp, ha intrapreso un’importante iniziativa per ridurre la sua dipendenza dai costosi chip GPU di terze parti, come quelli forniti da Nvidia. L’azienda ha infatti iniziato a testare il suo primo chip proprietario per il training di intelligenza artificiale. Questo rappresenta un passo fondamentale verso l’autosufficienza nel settore, un obiettivo a lungo termine che mira a ridurre i costi infrastrutturali legati all’AI, che sono previsti per arrivare a 65 miliardi di dollari nel 2025. Il nuovo chip di Meta, prodotto in collaborazione con il gigante taiwanese TSMC, è progettato per gestire compiti specifici di intelligenza artificiale, come il training dei modelli di IA, in modo più efficiente rispetto alle tradizionali GPU.

La caratteristica principale di questi chip è la loro capacità di accelerare il processo di addestramento, rendendo il tutto più economico e sostenibile. Meta ha avviato una piccola fase di test e, se questi risulteranno positivi, l’azienda prevede di aumentare la produzione per un uso su larga scala entro il 2026. L’iniziativa fa parte del più ampio programma Meta Training and Inference Accelerator (MTIA), che mira a rendere i propri sistemi AI più economici e performanti. Nonostante i ritardi e le difficoltà iniziali nel processo di sviluppo, Meta punta a utilizzare questi chip in futuro per migliorare non solo i sistemi di raccomandazione per Facebook e Instagram, ma anche per le applicazioni di intelligenza artificiale generativa, come i chatbot.

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