Google: Gemini AI, Calendar, Google Play (Store), Pixel, bug vari da risolvere

Google sta portando avanti una serie di aggiornamenti significativi nei suoi servizi, integrando l'intelligenza artificiale per semplificare la gestione degli impegni quotidiani, ma al contempo gli utenti devono affrontare alcuni bug e disagi, come nel caso degli aggiornamenti Android e Chromecast.

Google: Gemini AI, Calendar, Google Play (Store), Pixel, bug vari da risolvere

Google continua a perfezionare i suoi servizi con l’integrazione di innovazioni intelligenti che migliorano l’esperienza dell’utente e la gestione delle attività quotidiane. Dalle nuove funzionalità in Gmail e Google Calendar, che ottimizzano la pianificazione automatica degli impegni, fino alle novità su Google Play e Pixel, l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più protagonista, rendendo la vita digitale degli utenti più semplice e interattiva. Tuttavia, non mancano i bug e i problemi tecnici che gli utenti devono affrontare, come i disagi riscontrati con l’aggiornamento Android 15 QPR2 o con dispositivi come Chromecast. In questo articolo esploreremo tutte le novità e gli aggiornamenti recenti legati ai prodotti Google, dando uno sguardo a ciò che funziona, a cosa potrebbe essere migliorato e a come le nuove tecnologie stanno cambiando la gestione quotidiana della nostra vita digitale.

Gemini AI: la nuova funzione per creare eventi automatici dal contenuto delle email

Gemini, l’intelligenza artificiale di Google, diventa ancora più utile con una nuova funzionalità che permette di trasformare automaticamente le email in eventi nel calendario. Grazie a questa innovazione, Gemini analizzerà il contenuto delle email, estrarrà dettagli come data, ora e luogo e creerà automaticamente un appuntamento senza bisogno di input aggiuntivi da parte dell’utente. Il nuovo pulsante “Aggiungi al Calendario” sarà visibile sopra le email, accanto all’opzione “Riassumi questa email“, semplificando ulteriormente la gestione degli impegni. Tuttavia, questa funzione sarà disponibile solo per gli abbonati a Google One AI Premium (21,99 euro al mese) o Google Workspace, mentre gli utenti della versione gratuita di Gmail non potranno accedervi. Con questa novità, Google continua a ottimizzare l’efficienza nella gestione degli appuntamenti quotidiani, riducendo i tempi e il lavoro manuale per gli utenti.

Google Calendar si arricchisce con l’intelligenza artificiale

Google continua a integrare la sua IA conversazionale Gemini nei servizi più utilizzati, e ora è il turno di Google Calendar. Gli utenti stanno iniziando a ricevere un nuovo pannello AI che permette di creare eventi in modo più rapido e di ottenere informazioni sui propri appuntamenti senza doverli cercare manualmente. Questa novità rientra nel programma di test “Workspace Labs“, che punta a rivoluzionare la gestione quotidiana degli impegni. Grazie a Gemini, sarà possibile formulare richieste dirette come “Quando è la mia prossima riunione con il capo?” o “Aggiungi un allenamento settimanale il lunedì, mercoledì e venerdì alle 6 del mattino“, ottenendo risposte precise in tempo reale. L’obiettivo di Google è chiaro: semplificare le operazioni e rendere i propri servizi sempre più intelligenti e interattivi.

Google punta a semplificare Circle to Search con la traduzione automatica

Google sta lavorando a una nuova funzionalità per il suo strumento Circle to Search, che potrebbe presto includere la traduzione automatica dei contenuti visualizzati su uno smartphone. Attualmente, l’opzione di traduzione è attivabile manualmente, ma con questa nuova funzionalità, Google intende rendere il processo ancora più fluido. Gli utenti potranno abilitare la traduzione automatica, eliminando la necessità di premere ogni volta il pulsante di traduzione, rendendo l’esperienza più immediata e comoda. Sebbene la funzione sia ancora in fase di sviluppo, i primi segnali provenienti dalle versioni beta dell’app Google suggeriscono che presto sarà disponibile per tutti.

Google Play Store dice addio alla condivisione P2P delle app: ecco cosa cambia

Google ha ufficialmente eliminato la funzione di condivisione peer-to-peer (P2P) delle app dal Play Store, completando un processo iniziato con gli avvisi di dismissione apparsi a fine 2024. Questa funzione, introdotta nel 2021 e basata su Nearby Share, consentiva di trasferire applicazioni tra dispositivi Android senza connessione internet, risultando particolarmente utile in aree con connettività limitata. Con l’aggiornamento alla versione 45.2.19-31 del Play Store, l’opzione è scomparsa definitivamente dalla sezioneGestisci app e dispositivo“. Tuttavia, gli utenti possono ancora sfruttare l’app Files by Google per inviare e ricevere applicazioni in locale, mantenendo così un’alternativa a questa funzionalità ormai ritirata.

Google Play: l’aggiornamento di marzo porta novità sulla connettività e molto altro

L’aggiornamento di marzo per il sistema Google Play porta una serie di migliorie significative, tra cui un’interfaccia aggiornata per le opzioni di Cast e un potenziamento della connettività per la smart home, facilitando la gestione dei dispositivi connessi. Inoltre, il design delle recensioni nel Play Store è stato migliorato con un layout a due colonne, rendendo più semplice la lettura su schermi di grandi dimensioni. Google ha anche lavorato per migliorare la visibilità delle nuove funzionalità di Android e Gemini, assicurandosi che gli utenti possano facilmente scoprire e utilizzare le novità del sistema operativo. L’aggiornamento punta a rendere l’esperienza utente più fluida e intuitiva, ottimizzando l’interazione con le app e la navigazione nel Play Store.

Google Pixel, display con sfarfallio dopo l’aggiornamento Android 15 QPR2: ecco cosa sta succedendo

L’ultimo aggiornamento Android 15 QPR2, rilasciato da Google a inizio mese, ha portato con sé una serie di bug che stanno creando non pochi disagi agli utenti di alcuni dispositivi Pixel. Tra i problemi più fastidiosi c’è lo sfarfallio dello schermo, che si verifica soprattutto durante la riproduzione di video da app come Netflix, YouTube e Prime Video. Diversi utenti hanno segnalato un improvviso cambiamento nella luminosità dello schermo, che varia in modo casuale senza alcuna connessione con la luce ambientale, e che crea un’esperienza visiva disturbante. Secondo le testimonianze raccolte online, lo sfarfallio del display può verificarsi a intervalli che variano dai due secondi a diversi minuti. Sebbene non ci siano conferme ufficiali da parte di Google riguardo ai modelli di Pixel colpiti dal bug, il problema sembrerebbe riguardare in particolare i dispositivi Pixel 8 Pro, Pixel 7 e Pixel 9. Per fortuna, alcuni utenti hanno trovato una soluzione temporanea al problema: attivando il risparmio energetico, che limita la frequenza di aggiornamento dello schermo a 60 Hz, lo sfarfallio scompare. Tuttavia, questa non è una soluzione definitiva e gli utenti sono in attesa di un aggiornamento correttivo. Oltre al fastidioso bug sul display, gli utenti segnalano anche altri malfunzionamenti legati all’aggiornamento. Tra questi, problemi con il feedback tattile e la vibrazione, nonché l’oscuramento delle foto durante la modifica, soprattutto nella schermata “Regola“. Tuttavia, quest’ultimo problema non si verifica sempre, ma in modo intermittente, il che rende ancora più difficile individuare una causa precisa. 

Pixel 10: il design cambia poco, ma spunta una terza fotocamera

I nuovi render del Google Pixel 10, realizzati sulla base di file CAD e diffusi da OnLeaks, mostrano un dispositivo che mantiene il design introdotto con la serie Pixel 9. Tuttavia, un dettaglio salta subito all’occhio: il modello base dovrebbe finalmente guadagnare una terza fotocamera. Se le indiscrezioni si rivelassero accurate, oltre al sensore principale e all’ultrawide, Google potrebbe aver introdotto un teleobiettivo, finora riservato alle varianti Pro. Le altre differenze sono minime, con bordi leggermente smussati e dimensioni simili a quelle del predecessore. Il vero cambiamento, però, sarà sotto la scocca: il chipset Tensor G5, prodotto per la prima volta da TSMC anziché da Samsung, promette miglioramenti in efficienza e prestazioni.

Google Pixel 10 Pro e 10 Pro XL: prime anticipazioni grazie ai render

Con l’estate alle porte, le voci sui nuovi Google Pixel 10 si fanno sempre più insistenti. Recentemente, sono emersi i primi render dei modelli Google Pixel 10 Pro e 10 Pro XL, grazie alla consueta affidabilità di OnLeaks. Sebbene i nuovi smartphone presentino un design familiare, le differenze rispetto ai modelli precedenti si concentrano principalmente sulle prestazioni interne, con il debutto del nuovo chip Tensor G5. Esteticamente, i modelli Pro non si discostano molto dai predecessori, mantenendo un design con bordi piatti e una camera bar a pillola che ospita il sistema di fotocamere triplo, composto da una fotocamera principale, una ultra-grandangolare e un teleobiettivo periscopico. Le dimensioni rimangono simili, con il Pixel 10 Pro che misura 152,8 x 72 x 8,6 mm e il Pixel 10 Pro XL che arriva a 162,7 x 76,6 x 8,5 mm, con uno schermo leggermente più grande da 6,8 pollici. Nonostante l’aspetto conservativo, le vere novità risiedono nell’hardware, a partire dal chip Tensor G5. Realizzato dalle fonderie TSMC, questo nuovo chipset promette di non concentrarsi tanto sulla potenza pura, quanto sull’intelligenza artificiale, che continua a essere il cuore pulsante dell’esperienza Pixel. Non mancano novità anche nel comparto fotografico, con fotocamere avanzate che dovrebbero supportare video in 4K a 60 fps, sebbene i dettagli esatti siano ancora sconosciuti. Il Pixel 10 Pro sarà dotato di un display OLED da 6,3 pollici, mentre il Pixel 10 Pro XL conserverà il display da 6,8 pollici. Google sembra aver optato per un leggero miglioramento nell’impugnatura del dispositivo, con bordi più smussati per una maggiore comodità. Nonostante la continuità estetica, gli utenti potranno contare su una potenza AI migliorata, grazie a un chip progettato per l’elaborazione intelligente.

Android Auto: nuovo bug interrompe lo scorrimento durante l’ascolto musicale

Un fastidioso bug ha colpito Android Auto, impedendo lo scorrimento fluido delle playlist in alcune app musicali durante l’ascolto di brani. Gli utenti che utilizzano applicazioni come Amazon Music, BBC Sounds e SoundCloud hanno segnalato la difficoltà di scorrere le canzoni in avanti, trovandosi costretti a tornare in cima alla lista. Il problema sembra essere legato alla riproduzione musicale e, sorprendentemente, si risolve mettendo in pausa la musica. Google è già al corrente del malfunzionamento, ma non ha ancora comunicato una data precisa per il rilascio della correzione.

Chromecast mostra l’errore di “dispositivo non affidabile” e diventa inutilizzabile

Diversi utenti di Chromecast di seconda generazione e Chromecast Audio stanno riscontrando un problema che rende i dispositivi inutilizzabili. L’errore, segnalato principalmente su Reddit, mostra un messaggio che indica che il dongle è un “dispositivo non affidabile“, impedendo la trasmissione di contenuti dalle app. La causa non è ancora chiara, ma si ipotizza che possa dipendere dalla mancanza di aggiornamenti firmware, anche se al momento non risultano nuove versioni disponibili. Google ha riconosciuto il problema e ha assicurato di essere al lavoro su una soluzione. Nel frattempo, si sconsiglia di ripristinare i dispositivi alle impostazioni di fabbrica, poiché questo potrebbe far perdere loro la connessione Wi-Fi, rendendoli inutilizzabili.

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