L’intelligenza artificiale continua la sua corsa con innovazioni che spaziano dalla ricerca accademica all’industria. Le ultime novità del settore mostrano come le aziende, dalle startup alle big tech, stiano puntando su nuovi modelli e infrastrutture per rendere l’IA più efficiente e accessibile. Ecco tre sviluppi che stanno facendo parlare di sé.
Vitruvian-1: il modello LLM italiano che sfida i colossi
L’Italia entra con forza nel panorama dell’intelligenza artificiale grazie a Vitruvian-1, un modello di linguaggio avanzato sviluppato dalla startup romana ASC27. Con un budget di poche decine di migliaia di euro e un team di circa 30 persone, il modello ha raggiunto punteggi impressionanti nei benchmark internazionali. Vitruvian-1 si distingue per il suo approccio “Chain of Thought reasoning“, che gli consente di risolvere problemi complessi attraverso un ragionamento sequenziale.
Nei test MATH-500 ha ottenuto un punteggio del 95,5%, mentre nell’MMLU SCORE ha registrato un 90,2%, posizionandosi terzo a livello globale dopo DeepSeek e OpenAI. Ciò che rende Vitruvian-1 unico è la sua efficienza computazionale: mentre altri modelli necessitano di supercomputer, ASC27 ha utilizzato server cloud a basso costo per l’addestramento. La startup mira ora a creare soluzioni IA su misura per diversi settori, tra cui il legale e la chimica, evitando la corsa alle dimensioni per concentrarsi sull’efficacia delle applicazioni.
OpenAI accelera sullo sviluppo del proprio chip AI
Nel frattempo, OpenAI ha annunciato di essere a un passo dal completare il design del suo primo chip proprietario per l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle GPU Nvidia. Secondo Reuters, la produzione verrà affidata alla taiwanese TSMC, utilizzando la tecnologia a 3 nanometri per migliorare le prestazioni e ridurre i consumi. L’iniziativa mira a rendere OpenAI più indipendente nel lungo periodo, abbassando i costi legati all’acquisto di hardware per l’addestramento dei modelli.
Attualmente, l’azienda investe miliardi di dollari nella sua infrastruttura AI, ma la concorrenza di realtà emergenti come DeepSeek sta dimostrando che si può ottenere efficienza con un numero inferiore di chip. Il progetto è guidato da Richard Ho, ex ingegnere TPU di Google, e il team dedicato è cresciuto fino a 40 persone negli ultimi mesi. Se il chip si rivelerà competitivo, OpenAI potrebbe rivoluzionare il settore, riducendo il dominio di Nvidia e aumentando la propria autonomia tecnologica.
Caschi intelligenti con IA: sicurezza e visione a 360°
L’intelligenza artificiale sta entrando anche nel mondo della mobilità su due ruote. Intelligent Cranium Helmets ha presentato una nuova gamma di caschi smart dotati di IA, che promettono maggiore sicurezza e connettività avanzata. L’azienda, nata nel 2015, ha sviluppato il modello iC-R, un casco che integra telecamere posteriori per offrire ai motociclisti un campo visivo di 240 gradi senza dover girare la testa. L’intelligenza artificiale analizza il traffico circostante e avvisa il conducente in caso di pericoli imminenti, migliorando la consapevolezza della strada.
Questi caschi sono anche sempre connessi, grazie a un modulo di comunicazione integrato che consente di ricevere notifiche, navigare con la realtà aumentata e persino attivare assistenti vocali. Il fondatore Ambrose Dodson ha dichiarato che l’obiettivo è fornire un’esperienza di guida più sicura, riducendo gli incidenti causati dalla mancanza di visibilità laterale e posteriore.