Il Festival di Sanremo 2025 si avvicina e le polemiche iniziano a infiammare il dibattito. Tra duetti inaspettati, giudizi sulla lingua delle canzoni e critiche sul trattamento dei rapper, e le dichiarazioni di Fedez, le discussioni su questa edizione sono più accese che mai. Ecco tre dei temi più dibattuti in vista della kermesse.
Noemi e Tony Effe: un duetto che divide
La partecipazione di Noemi al Festival di Sanremo è già al centro di un acceso dibattito, in particolare per la scelta di Tony Effe come partner per il duetto nella serata delle cover. Nonostante il rapper sia stato coinvolto in polemiche a causa dei suoi testi controversi, Noemi ha deciso di invitare l’artista a condividere il palco con lei, interpretando insieme il celebre brano di Franco Califano, Tutto il resto è noia. La cantante ha giustificato questa scelta dichiarando che, come donna, si sente in dovere di offrire una seconda possibilità a Tony Effe, che ritiene essere in un momento di trasformazione e crescita.
Secondo Noemi, il rapper ha sempre raccontato la sua realtà e quella che lo circonda, ma al di sotto delle sue parole c’è una grande poesia. La suas celta, quindi, sarebbe un modo per avviare un dialogo con una parte della musica spesso considerata controversa. Tuttavia, sui social, non sono mancati i commenti critici. Molti fan hanno espresso la loro delusione, soprattutto considerando l’impegno di Noemi contro la violenza sulle donne, ruolo che sembrerebbe entrare in contrasto con la partecipazione di Tony Effe. Nonostante le polemiche, Noemi ha difeso la sua decisione, sottolineando che il rapper è un modello per molti giovani e che la sua musica può essere un veicolo per diffondere anche un messaggio di maggiore consapevolezza.
Jake La Furia: “Free Tony Effe!” e le critiche alla censura del rap
Il rapper Jake La Furia ha pesantemente criticato la situazione dei rapper a Sanremo, sostenendo che spesso gli artisti di questo genere vengano invitati solo a condizione di adattarsi alle regole del mainstream, rinunciando alla loro autenticità. “Il rap non cambia per nessuno”, ha dichiarato, accusando il Festival di voler “edulcorare” il messaggio originale degli artisti, pur di evitare polemiche. La Furia ha anche espresso solidarietà al collega Emis Killa, che si è ritirato dalla competizione dopo essere stato coinvolto in un’indagine, sottolineando l’ipocrisia dei media che trattano in modo diverso gli artisti e i politici in simili situazioni.
Per La Furia, la musica rap rappresenta un linguaggio che non può essere compreso appieno dai più, e il tentativo di renderlo più “accettabile” per il pubblico di Sanremo è una forma di censura. Il rapper ha anche rivelato che, nonostante la sua carriera, la sua musica rimarrà fedele a se stessa, rifiutando di diventare una “macchietta”. L’acceso dibattito sul ruolo del rap al Festival di Sanremo solleva interrogativi sul futuro della musica popolare e sulla sua autenticità in un contesto sempre più commercializzato.
Fedez: “Tutti volevano il mio ritorno a Sanremo, ma io non ci volevo andare”
Fedez, uno dei rapper più iconici e discussi d’Italia, ha recentemente fatto dichiarazioni interessanti riguardo al suo possibile ritorno a Sanremo. In un’intervista esclusiva, ha rivelato che, pur avendo ricevuto numerosi inviti da parte dei suoi fan e dagli addetti ai lavori, lui stesso non aveva alcuna intenzione di partecipare al festival della canzone italiana. “Tutti mi chiedevano: ‘Quando torni a Sanremo? Non vedi l’ora di tornare?’, ma la verità è che non volevo tornarci”, ha spiegato Fedez, che nel 2021 aveva partecipato con il brano “Chiamami per nome” insieme alla cantante Francesca Michielin, riscuotendo un enorme successo.Questa presa di posizione è sorprendente, dato che il rapper milanese è uno degli artisti più noti e apprezzati della scena musicale italiana, nonché uno dei protagonisti assoluti dell’ultima edizione del festival. Nonostante l’enorme visibilità che avrebbe potuto ottenere partecipando di nuovo alla competizione, Fedez ha ammesso di non essere mai stato attratto dalla necessità di riconfermare il suo posto a Sanremo. “Il mio non è un rifiuto al festival o alla musica che viene proposta lì, è più una questione personale. Non sento il bisogno di partecipare per dimostrare qualcosa”, ha aggiunto il rapper.La decisione di non accettare l’invito è arrivata dopo una lunga riflessione sulla sua carriera e sull’evoluzione della musica italiana. Fedez ha spiegato che la sua visione della musica è cambiata negli ultimi anni e non coincide più con l’immagine che spesso viene presentata al festival, che tende a privilegiare determinati stili musicali e temi. A suo parere, Sanremo è ancora troppo legato a tradizioni che non sempre si allineano con la sua evoluzione artistica e con quella di molti suoi colleghi, che stanno cercando di portare la musica popolare e il rap a un livello più alto.Nonostante la sua scelta di non partecipare, Fedez ha comunque parlato positivamente di Sanremo, sottolineando che è un’importante vetrina per la musica italiana, ma che lui si sente più libero nella sua attuale carriera, senza dover rispondere alle aspettative di un pubblico o di un contesto televisivo che spesso non valorizza appieno l’autenticità degli artisti. “A Sanremo ci vai per una serie di motivi. Può essere per i premi, per la visibilità, o per dimostrare qualcosa. Ma io oggi non sento più la necessità di giustificarmi con il pubblico,” ha dichiarato Fedez, ribadendo che la sua musica ora parla per lui. Inoltre, ha spiegato che la sua carriera non ha bisogno di passare per il palcoscenico sanremese per continuare a crescere. Fedez ha fatto sapere che la sua evoluzione musicale passa per nuovi progetti, collaborazioni con artisti internazionali e la voglia di continuare a sperimentare senza limitazioni. “C’è una bella differenza tra voler fare qualcosa e sentirsi obbligati a farlo. Io oggi voglio fare quello che mi rende felice e mi stimola, senza dover sottostare a logiche di mercato,” ha concluso, facendo un chiaro riferimento alla sua indipendenza artistica.
L’Accademia della Crusca e la lingua di Sanremo: pochi scandali e molta omogeneità
Un altro tema che sta facendo discutere riguarda la lingua utilizzata nelle canzoni in gara. Lorenzo Coveri, linguista e membro dell’Accademia della Crusca, ha espresso il suo giudizio sui testi dei brani presentati a Sanremo 2025. Secondo Coveri, i testi sono caratterizzati da una lingua molto informale, che risente fortemente del parlato e che lascia da parte la tradizione letteraria. Inoltre, la scelta dei temi sembra rispecchiare un’omogeneità, con pochissimi scandali e un’attenzione prevalente a canzoni pop, senza troppe provocazioni. In particolare, Coveri ha sottolineato come il rap venga “edulcorato” per l’occasione, con un linguaggio più morbido rispetto a quello abituale degli artisti. Questo ha suscitato reazioni contrastanti, tra chi accusa il Festival di snaturare i contenuti autentici della musica rap e chi, invece, accoglie con favore una selezione più moderata.