Google continua a innovare il suo ecosistema tecnologico con aggiornamenti significativi che mirano a migliorare l’esperienza degli utenti e a potenziare sicurezza, prestazioni e funzionalità. Dall’evoluzione della modalità scura in Android 16 alle nuove capacità dell’IA Google Gemini per la gestione dei dati, fino alle ottimizzazioni di Google Chrome, alla miglioria della sicurezza via verifica dell’identità e al rafforzamento di Play Protect, le novità in arrivo sono molteplici e di grande impatto. Questi aggiornamenti testimoniano l’impegno dell’azienda nel rendere i propri servizi più intelligenti, efficienti e sicuri, rispondendo alle esigenze sempre più complesse degli utenti.
Forzare la modalità scura con Android 16: un’opzione più intelligente
Una delle novità più interessanti di Android 16 riguarda l’introduzione della possibilità di forzare la modalità scura su tutte le applicazioni, anche su quelle che non offrono un tema dedicato. Fino ad ora, Google aveva sperimentato una funzionalità simile in Android 15, ma il progetto era stato accantonato. Con la beta 1 di Android 16, tuttavia, la funzione è stata rivisitata e sembra pronta per il debutto ufficiale nella prossima versione del sistema operativo. Questa nuova opzione, battezzata “Make more apps dark” (“Rendi più app scure“), offre una soluzione più sofisticata rispetto all’opzione “Forza modalità Notte” presente nelle opzioni sviluppatore.
Non si tratta più di una semplice inversione dei colori, ma di un processo che promette di adattare dinamicamente gli elementi delle app per renderli visivamente più gradevoli e coerenti con la modalità scura. La descrizione della funzionalità, che nel passato parlava di possibili “problemi di visualizzazione“, ora sembra suggerire che Google stia lavorando per evitare che le app possano risultare deformate o difficili da usare con il tema scuro. Sebbene non siano ancora disponibili informazioni precise su quando questa funzionalità verrà implementata in modo definitivo, la sua inclusione in Android 16 è un segnale chiaro che l’azienda non ha abbandonato il progetto.
Google Gemini AI: un aiuto concreto per i fogli di calcolo
L’altra novità che Google sta preparando riguarda Google Gemini, l’assistente basato sull’intelligenza artificiale che ora sarà in grado di trasformare automaticamente i dati di Google Sheets in grafici visivi. Questo aggiornamento è destinato a semplificare enormemente il lavoro di chi utilizza i fogli di calcolo per scopi professionali, permettendo di risparmiare tempo nella creazione di grafici e visualizzazioni. Utilizzando il codice Python, Gemini analizzerà i dati e genererà automaticamente dei grafici statici, che potranno essere integrati nei fogli di calcolo. Sebbene i grafici non si aggiorneranno automaticamente con il cambiamento dei dati, questa funzione sarà un aiuto fondamentale per chi necessita di rappresentazioni visive precise e veloci senza dover dedicare tempo a crearle manualment
Un altro aspetto interessante di questo aggiornamento è che Gemini utilizzerà formule standard di Google Sheets per le richieste più semplici. Tuttavia, per ottenere grafici precisi e accurati, sarà fondamentale che i dati siano formattati correttamente. La funzionalità è prevista per essere completata entro il 20 febbraio 2025 e sarà disponibile solo per i piani a pagamento di Google Workspace. Inoltre, Google sta implementando una nuova funzionalità per Gemini Live che semplificherà la condivisione di ciò che vediamo sullo schermo durante una conversazione con l’assistente, con un pulsante chiamato “Talk Live about screen“.
Google Chrome rivoluziona il Task Manager: più controllo e prestazioni migliorate
Google Chrome continua il suo percorso di ottimizzazione con un aggiornamento che ridisegna completamente il Task Manager, offrendo un’esperienza più intuitiva e una gestione più efficiente delle risorse di sistema. Il nuovo design introduce una barra di ricerca per individuare rapidamente schede e processi attivi, insieme a una categorizzazione più chiara che distingue tra schede aperte, estensioni e componenti del browser. Questo permette agli utenti di monitorare con maggiore precisione il consumo di CPU, RAM e rete, migliorando il controllo sulle prestazioni del proprio dispositivo. Un’altra novità riguarda il pulsante “Termina attività“, ora posizionato in una sezione più accessibile per chiudere rapidamente i processi più esigenti senza dover navigare tra menu complessi. L’aggiornamento si affianca alle precedenti funzionalità di ottimizzazione, come il Memory Saver, che già lo scorso anno aveva introdotto un miglioramento nella gestione della memoria. Attualmente, la nuova versione del Task Manager è disponibile solo per pochi utenti attraverso Chrome Canary, la versione sperimentale del browser, e non è ancora presente nella release stabile. Tuttavia, se i test daranno esito positivo, è probabile che Google lo rilasci presto a livello globale, segnando un ulteriore passo avanti nell’efficienza e nella personalizzazione del browser più utilizzato al mondo.
Estensioni per Chrome basate su AI: sono davvero sicure per la privacy?
Le estensioni per Chrome che sfruttano l’intelligenza artificiale sono sempre più diffuse, promettendo di rendere le nostre esperienze online più efficienti e personalizzate. Tuttavia, dietro questa apparente comodità, si nasconde un serio rischio per la privacy degli utenti. Un’analisi recente ha rivelato che molte di queste estensioni raccolgono una quantità significativa di dati sensibili, a volte senza che l’utente ne sia pienamente consapevole, mettendo in discussione la sicurezza di queste tecnologie avanzate. Secondo uno studio condotto dal team di ricerca di Incogni, oltre il 60% delle estensioni AI per Chrome raccoglie informazioni sugli utenti, tra cui dettagli identificabili come indirizzi email, dati di navigazione e, in alcuni casi, anche la cronologia delle attività online.
Non solo: molte di queste estensioni richiedono permessi rischiosi, come l’accesso alla modifica delle pagine web o l‘iniezione di codice, creando vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate da malintenzionati. Una delle principali preoccupazioni riguarda la fiducia che gli utenti ripongono nelle estensioni, spesso considerate sicure semplicemente perché presenti nel Chrome Web Store. Tuttavia, molte di esse provengono da sviluppatori terzi e non sono sottoposte a controlli rigorosi, il che le rende potenzialmente vulnerabili. Recenti attacchi informatici hanno infatti dimostrato che le estensioni possono essere compromesse, esponendo milioni di utenti al rischio di furto di dati personali. Se da un lato l’AI promette di rivoluzionare il nostro modo di interagire con il web, dall’altro è essenziale essere consapevoli dei rischi legati alla privacy. Prima di installare un’estensione, è fondamentale esaminare attentamente i permessi richiesti e le informazioni che essa raccoglie. In un’epoca in cui la privacy è sempre più a rischio, ogni scelta digitale deve essere fatta con cautela per proteggere i propri dati sensibili.
Google Play Protect si rafforza: nuove misure contro truffe e furti di dati
Google Play Protect si aggiorna con due importanti novità pensate per migliorare la sicurezza degli utenti Android e contrastare il rischio di truffe e furti di dati. Il sistema di protezione integrato nel Play Store ora revoca automaticamente le autorizzazioni delle app ritenute potenzialmente pericolose, impedendo loro di accedere a memoria, fotocamera, microfono e registro chiamate senza un controllo preventivo. Questo strumento è particolarmente utile per le applicazioni installate da fonti esterne, riducendo il rischio che software non verificati possano ottenere informazioni sensibili. In aggiunta, Google ha introdotto una protezione contro le truffe telefoniche che sfruttano l’ingegneria sociale. Ora, mentre si è in chiamata, non è più possibile disattivare Play Protect: questa misura previene i tentativi di raggiro in cui i malintenzionati convincono le vittime a disattivare il sistema di protezione per installare app pericolose. Se si prova a modificare l’impostazione durante una chiamata, il selettore viene bloccato e compare un messaggio di avviso per mettere in guardia l’utente.
Queste novità si inseriscono in un quadro più ampio di miglioramenti alla sicurezza su Android, con Play Protect che nel 2024 ha bloccato oltre 2,36 milioni di applicazioni non conformi alle normative, bannato 158.000 sviluppatori sospetti e impedito a 1,3 milioni di app di ottenere permessi eccessivi.
Google introduce la “verifica dell’identità” su Android per una maggiore sicurezza
Google ha iniziato a rilasciare la nuova funzione di “Verifica dell’identità” sui dispositivi Pixel, con l’obiettivo di proteggere gli utenti da accessi non autorizzati in caso di smarrimento o furto del telefono. Questa funzionalità impone l’inserimento di dati biometrici o del PIN quando il dispositivo viene utilizzato al di fuori di località considerate attendibili dall’utente. L’opzione è accessibile attraverso il percorso: Impostazioni > Sicurezza e privacy > Sblocco dispositivo > Protezione furto > Verifica identità. Qui, gli utenti possono impostare manualmente le aree sicure, come casa o ufficio, oltre le quali sarà necessario fornire un’ulteriore autenticazione per modificare impostazioni critiche, come il reset del dispositivo o la gestione degli account Google. Attualmente disponibile per gli smartphone Pixel, Google ha confermato che la funzione sarà presto integrata nei dispositivi Samsung con One UI 7 e, successivamente, su altri smartphone Android nel corso del 2025. L’aggiunta della “Verifica dell’identità” rafforza le misure di sicurezza di Android, già dotato di un sistema di protezione antifurto introdotto lo scorso anno in alcuni mercati.