Le recenti vicende legali che coinvolgono due dei nomi più noti della tecnologia, Elon Musk e TikTok, continuano a suscitare attenzione globale. Da un lato, Musk si trova nuovamente di fronte alla SEC per l’acquisizione di Twitter, con una causa che potrebbe costargli 150 milioni di dollari. Dall’altro, l’amministrazione Biden e quella di Trump stanno lottando per il destino di TikTok negli Stati Uniti, con il rischio di un divieto imminente che potrebbe scatenare nuove battaglie politiche e legali. Due casi emblematici che riflettono le sfide legali e politiche al centro del panorama tecnologico odierno.
Musk e SEC: la scalata di Twitter finisce ancora in tribunale
Il coinvolgimento di Elon Musk con Twitter non smette di alimentare le cronache legali. A tre anni dall’acquisizione del social, la SEC (Securities and Exchange Commission) degli Stati Uniti ha riportato la questione sotto i riflettori. Secondo l’accusa, Musk avrebbe ottenuto un ingiusto guadagno di 150 milioni di dollari, sfruttando un ritardo nell’annuncio pubblico della sua acquisizione di oltre il 5% delle azioni di Twitter. Nel marzo 2022, Musk acquistò una porzione significativa delle azioni della piattaforma, ma non lo dichiarò tempestivamente, violando le normative di borsa. Avrebbe dovuto informare il pubblico entro il 24 marzo, ma lo fece il 4 aprile, scatenando un’impennata del valore delle azioni del 27%. Durante quel periodo di incertezza, Musk acquistò altre azioni a prezzi inferiori, beneficiando economicamente dalla mancata comunicazione tempestiva.
La SEC ha stimato il guadagno in circa 150 milioni di dollari. Ora, il magnate sudafricano si trova davanti ai giudici della Corte distrettuale di Washington. Tuttavia, la situazione è complessa. Con l’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il rischio che la SEC, sotto una nuova direzione repubblicana, possa modificare o addirittura ritirare le accuse è molto alto. Musk, noto alleato di Trump, potrebbe beneficiare di un cambiamento nella politica e nella gestione della commissione.
TikTok: la battaglia legale tra Biden, Trump e il divieto
L’incertezza riguardo a TikTok negli Stati Uniti si arricchisce di nuovi sviluppi. La controversia legale sull’app cinese sta assumendo toni sempre più complessi, con la scadenza del divieto fissata al 19 gennaio 2025. Secondo una legge federale, TikTok dovrebbe essere rimossa dai principali app store americani, a meno che non tagli i legami con la sua casa madre cinese, ByteDance. Se l’ordine venisse eseguito, gli utenti statunitensi potrebbero veder chiudere l’app a partire da domenica, giorno in cui la legge dovrebbe entrare in vigore.
L’amministrazione Biden sta cercando di bloccare l’attuazione del divieto, esplorando diverse opzioni per mantenere TikTok accessibile al pubblico anche dopo il 19 gennaio. Funzionari anonimi della Casa Bianca hanno dichiarato che non ci si deve aspettare una rimozione immediata dell’app e che l’amministrazione sta facendo il possibile per evitare una chiusura drastica, pur riconoscendo i limiti imposti dalla legge. Un possibile piano per sospendere l’applicazione della legge, almeno temporaneamente, potrebbe essere discusso, ma l’amministrazione si trova di fronte a sfide legali difficili da superare.
Nel frattempo, il presidente eletto Donald Trump sta prendendo in considerazione l’idea di emettere un ordine esecutivo che sospenderebbe l’applicazione della legge sul divieto per 60-90 giorni. Tuttavia, un tale ordine esecutivo non potrebbe sovvertire direttamente una legge approvata dal Congresso. La decisione di Trump sarebbe un atto di forte impatto, considerando che TikTok è ormai al centro di un conflitto geopolitico tra Stati Uniti e Cina. Se l’ordine esecutivo venisse emesso, potrebbe offrire a TikTok un ulteriore periodo di tempo per risolvere la questione legale, ma l’esito dipenderà dalle decisioni politiche e legali che seguiranno.