Perplexity, uno dei principali motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale, ha annunciato l’introduzione di pubblicità sulla sua piattaforma. A partire da questa settimana, gli utenti statunitensi inizieranno a vedere annunci posizionati accanto alle risposte generali, etichettati chiaramente come “sponsorizzati” e formulati in forma di domande di follow-up. Questa mossa rappresenta un cambio di strategia significativo per l’azienda, che finora aveva puntato prevalentemente su abbonamenti per monetizzare il servizio.
Perplexity ha spiegato che l’introduzione degli annunci risponde all’esigenza di generare entrate costanti e scalabili, utili anche per condividere i ricavi con i partner editoriali. Alcuni dei marchi e agenzie coinvolti nel programma sperimentale includono Indeed, Whole Foods, Universal McCann e PMG.
Pur adottando la pubblicità, la piattaforma ha voluto rassicurare gli utenti sul fatto che gli annunci non comprometteranno la qualità o l’imparzialità delle risposte generate. Il contenuto degli annunci sarà creato esclusivamente dall’intelligenza artificiale, senza influenze dirette da parte degli inserzionisti. Inoltre, Perplexity si impegna a non condividere dati personali degli utenti, preservando così la privacy. L’approccio di Perplexity si distingue nettamente da quello di altri attori nel settore. OpenAI, ad esempio, ha scelto di non integrare pubblicità nel proprio strumento ChatGPT Search, mentre Google sta già sperimentando annunci sponsorizzati nella modalità “AI Overviews“. Microsoft, dopo una breve fase di test dei “risultati sponsorizzati” nel suo chatbot Bing, ha sospeso questa funzionalità per rivederne l’efficacia.
In questo contesto, Perplexity punta a proporsi come alternativa di alta qualità, rivolta a un pubblico di consumatori istruiti e con alto potere d’acquisto. Attualmente, la piattaforma registra circa 100 milioni di query di ricerca settimanali, un dato che dimostra il crescente interesse per i servizi AI nel campo delle ricerche online. Perplexity sta attraversando una fase di crescita ambiziosa, supportata da un potenziale finanziamento di 500 milioni di dollari che potrebbe valutare l’azienda circa 9 miliardi. Parallelamente, la società continua a sviluppare il proprio servizio premium, “Perplexity Pro”, che offre funzionalità avanzate al costo di 20 dollari al mese o 200 dollari all’anno.
Tra le novità più attese, vi è un miglioramento del sistema di citazione delle fonti, fondamentale per accrescere la fiducia degli utenti. L’azienda intende anche ampliare il programma di condivisione dei ricavi con gli editori, favorendo un ecosistema più equo per chi contribuisce con contenuti di valore alla piattaforma.