Nintendo ha recentemente lanciato l’app Nintendo Music, una nuova piattaforma dedicata alle colonne sonore storiche dei suoi giochi, accessibile esclusivamente agli abbonati di Nintendo Switch Online. L’app rappresenta una novità per i fan e per gli appassionati di musica dei videogiochi, che ora possono ascoltare brani celebri e amati del catalogo di Nintendo direttamente sui loro dispositivi. Tuttavia, questa introduzione non è stata esente da polemiche, poiché Nintendo Music non accredita i compositori dei vari brani, generando discussioni tra esperti del settore musicale e utenti.
Il mancato riconoscimento dei compositori è stato notato rapidamente dagli appassionati e dai professionisti della musica per videogiochi. Quando si seleziona una traccia all’interno dell’app e si clicca su “Informazioni sulla traccia”, le uniche informazioni disponibili sono il titolo della canzone, il gioco di provenienza e l’avviso di copyright, senza alcun riferimento agli autori delle musiche. Questa scelta ha suscitato reazioni immediate sui social media, dove diversi addetti ai lavori hanno espresso il proprio disappunto.
Tra questi, l’assistente al montaggio audio Nabil Mehari ha pubblicamente criticato Nintendo, affermando che la decisione di non accreditare i compositori mantiene “l’illusione che tutto ciò che pubblica sia creato da un monolite”, trovando questa scelta deludente. La mancanza di riconoscimento per i compositori è stata particolarmente sentita in quanto include figure di spicco come Koji Kondo, Ryo Nagamatsu e altri veterani, come Yuka Tsujiyoko, responsabile della colonna sonora di Fire Emblem e Kenji Yamamoto, compositore della serie Metroid Prime.
Anche Kazumi Totaka, autore delle celebri musiche di KK Slider nella serie Animal Crossing, è tra i tanti autori non riconosciuti ufficialmente nell’app.Questa omissione si inserisce in un contesto in cui Nintendo ha ricevuto critiche simili anche in passato per la gestione dei crediti dei creatori. La piattaforma Nintendo Music è pensata per valorizzare il vasto repertorio sonoro della casa di Kyoto e per incentivare ulteriormente le iscrizioni al servizio Nintendo Switch Online.
L’azienda ha già adottato strategie simili, come l’orologio Nintendo Sound Clock, un dispositivo che consente di ascoltare le colonne sonore Nintendo come suonerie o sveglie. Tuttavia, anche in quest’occasione, la mancanza di trasparenza sui diritti d’autore ha portato a interrogativi sulla posizione dell’azienda rispetto al riconoscimento dei propri collaboratori. L’industria dei videogiochi ha fatto progressi nel riconoscere l’importanza delle colonne sonore e degli artisti che le producono, ma l’omissione dei crediti rappresenta ancora una problematica diffusa. La colonna sonora di un gioco contribuisce in modo sostanziale all’esperienza complessiva e spesso è in grado di rendere indimenticabili alcuni momenti di gioco, oltre a mantenere un forte legame emotivo con i fan.
Alcuni sviluppatori stanno ormai adottando politiche di credito più aperte e trasparenti, riconoscendo formalmente i musicisti e i sound designer che contribuiscono ai loro prodotti. Questo approccio è particolarmente rilevante in quanto il ruolo della musica nei videogiochi non è meno importante di quello svolto da sceneggiatori, designer e programmatori. La decisione di Nintendo ha generato quindi una discussione sul rispetto e il riconoscimento del lavoro creativo dei musicisti e potrebbe influenzare il modo in cui altre aziende del settore trattano i propri collaboratori. A oggi, non è chiaro se Nintendo intenda correggere l’assenza di crediti con futuri aggiornamenti dell’app Nintendo Music, né se si tratti di una decisione permanente. Alcuni utenti e professionisti sperano che l’azienda giapponese consideri queste critiche e riconosca il valore dei suoi compositori, integrando i crediti direttamente nell’app. Nintendo Music rappresenta un’opportunità per i fan di riscoprire le iconiche colonne sonore dei videogiochi, ma il mancato riconoscimento dei compositori rischia di offuscare l’obiettivo celebrativo dell’app.