Ci sono dei casi di cronaca che destano l’attenzione balzando immediatamente all’occhio. Uno di questi è proprio la serie su Avetrana e Sarah Scazzi che tante critiche e polemiche sta causando ancora prima della messa in onda. Molti abitanti del paese temono infatti che Avetrana possa essere vista in malo modo. Sembra però che la serie possa andare in onda anche se il sindaco ha posto una condizione: il nome della città deve essere rimosso dalle pubblicità.
La serie di Avetrana è in uscita proprio il 30 ottobre con il titolo Qui non è Hollywood e, come è facilmente intuibile, il nome della cittadina è stato eliminato proprio come volere del sindaco e delle lamentele dei cittadini. Il Tribunale di Taranto aveva accolto il ricorso presentato da Iazzi, sindaco di Avetrana, ma ora la serie potrà essere vista.
Groenlandia e Disney + che ne detengono i diritti hanno comunicato che la serie sarà disponibile dal 30 ottobre. Secondo il volere del sindaco, il nome della città di Avetrana dovrà essere rimosso anche dalla pubblicità e non solo nel titolo. Il 5 novembre ci sarà una nuova udienza in merito, ma a come stanno le cose, sicuramente le parti non riusciranno a trovare un accordo.
In questo modo vuole preservare l‘immagine della comunità e si dice fiero di quanta mobilitazione ci sia stata, considerando che sul web è andato virale l’hastag #Iosonoavetrana a testimoniare il forte senso di apparteneza della comunità e dei paesani. Purtroppo, però, molti manifesti in varie città recano ancora il nome Avetrana con il sindaco che vuole preservare “la tutela dei diritti dei cittadini”.
Una serie in 4 puntate con la regia di Pippo Mezzapesa e prodotta da Matteo Rovere, che trae ispirazione dal libro “Sarah, la ragazza di Avetrana”, scritto da Carmine Gazzanti e Flavia Piccinni uscito per Fandango Libri. La serie è stata presentata anche al Festival del Cinema di Roma per poi sbarcare sulla piattaforma di streaming americana il 25 ottobre, ma tutto è stato bloccato.
Lo stesso sindaco ha deciso di bloccarla in quanto ritenuta “ignorante, retrograda, omertosa” per la sua comunità.