Nelle scorse ore, negli Stati Uniti, Meta, la società madre di Facebook e Instagram, è risultata essere al centro di una tempesta giudiziaria. Il 15 ottobre 2024, un giudice federale della California ha stabilito che Meta dovrà affrontare le cause legali intentate da vari stati, che la accusano di contribuire a gravi problemi di salute mentale tra gli adolescenti a causa della dipendenza dai suoi servizi.
La decisione del giudice Yvonne Gonzalez Rogers rappresenta un punto cruciale nel crescente dibattito sulle responsabilità delle piattaforme social nei confronti dei giovani utenti. Le cause legali coinvolgono oltre 30 stati, inclusi giganti come California e New York, e un’altra intentata dalla Florida. Gli avvocati di stato sostengono che Meta ha progettato le sue piattaforme in modo tale da creare una dipendenza negli utenti, in particolare negli adolescenti, senza avvisarli adeguatamente sui rischi associati a tale utilizzo.
I procuratori generali di diversi stati stanno cercando ingiunzioni e risarcimenti monetari per i danni causati, sottolineando la necessità di responsabilizzare le aziende di social media per il loro impatto sui più giovani. Sebbene il giudice abbia accolto alcune difese di Meta, riconoscendo che la Sezione 230 della legge federale offre una certa protezione alle piattaforme online, ha anche evidenziato che gli stati hanno presentato prove sufficienti per proseguire con la maggior parte delle loro rivendicazioni.
Questo significa che Meta dovrà affrontare un processo in cui saranno esaminati i dettagli delle presunte dichiarazioni fuorvianti fatte dalla società. L’udienza ha suscitato reazioni contrastanti. Rob Bonta, procuratore generale della California, ha affermato che Meta deve essere ritenuta responsabile per i danni reali inflitti ai bambini, non solo in California ma in tutto il paese. Le associazioni di avvocati hanno descritto la sentenza come una vittoria significativa per i giovani colpiti negativamente dalle piattaforme di social media, sottolineando l’urgenza di proteggere gli adolescenti dai potenziali danni causati dalla dipendenza digitale.
Meta, dal canto suo, ha respinto le accuse e ha sottolineato di aver sviluppato vari strumenti per supportare i genitori e gli adolescenti, come l’introduzione di “Account adolescenti” su Instagram, che offrono protezioni aggiuntive, o la funzione per limitare l’uso notturno, sempre su Instagram. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che Meta è impegnata a fornire un’esperienza più sicura e sana per i giovani utenti, e ha etichettato le accuse come “semplicemente false“.
Le cause legali contro Meta si inseriscono in un contesto più ampio, in cui numerose aziende di social media stanno affrontando crescenti pressioni da parte di autorità e genitori per rivedere le loro pratiche e proteggere i giovani utenti. Centinaia di cause legali sono state intentate, con accuse di progettazione di algoritmi che favoriscono la dipendenza e causano ansia, depressione e problemi di immagine corporea tra gli adolescenti. La decisione del giudice non è definitiva e non implica necessariamente un verdetto favorevole per gli stati, ma rappresenta un passo importante nella battaglia legale contro le grandi aziende tecnologiche. Con la crescente consapevolezza dei potenziali danni della dipendenza da social media, ci si aspetta che il dibattito su come regolamentare queste piattaforme continui a intensificarsi. Meta, come altre aziende del settore, dovrà affrontare le conseguenze di queste accuse e lavorare per garantire un ambiente più sicuro per i suoi utenti più giovani.