Conquest F6: lo smartphone industriale senza GPS, solo con BeiDou

Il Conquest F6 è uno smartphone progettato per usi industriali, pensato per il mercato cinese. Al posto del GPS, utilizza esclusivamente il sistema di navigazione satellitare cinese BeiDou, offrendo resistenza estrema, connettività 5G.

Conquest F6: lo smartphone industriale senza GPS, solo con BeiDou

Il Conquest F6 è l’ultimo arrivato nella gamma di smartphone industriali progettati per utilizzi specifici, e questa volta punta al mercato cinese. Non si tratta di un dispositivo destinato al grande pubblico, ma di uno strumento “aziendale” pensato per settori specializzati. È dotato di funzionalità avanzate come la resistenza agli ambienti estremi, una protezione di grado militare e capacità di interazione con reti specializzate e software specifici.

Una delle caratteristiche più insolite del Conquest F6 è l’assenza del supporto al sistema GPS. Invece di affidarsi ai satelliti GPS, lo smartphone utilizza esclusivamente il sistema di navigazione cinese BeiDou, una soluzione che evidenzia l’approccio di “sostituzione delle importazioni” adottato da molti produttori cinesi. Il passaggio da GPS a BeiDou è un altro esempio della crescente tendenza a ridurre la dipendenza da tecnologie estere, favorendo invece soluzioni nazionali. Il sistema BeiDou non è nuovo per Conquest: già nel modello S30, l’azienda aveva scelto di escludere il GPS, una mossa che sottolinea la crescente fiducia della Cina nelle proprie infrastrutture tecnologiche.

Il cuore del Conquest F6 è il chipset Unisoc T750, che offre prestazioni solide con un punteggio di circa 400.000-450.000 su AnTuTu. Questo garantisce il supporto alla rete 5G, una funzionalità ormai indispensabile per dispositivi orientati al futuro. In particolare, il dispositivo supporta un’ampia gamma di bande 5G e LTE, comprese quelle utilizzate in Europa, rendendolo versatile in termini di connettività. Una delle peculiarità del Conquest F6 è la possibilità di scegliere tra due sistemi operativi: Android 13 o HarmonyOS, il sistema operativo sviluppato da Huawei. Questa opzione di scelta potrebbe riflettere un tentativo di raggiungere una più ampia gamma di utenti, con esigenze diverse, o potrebbe trattarsi di una misura di flessibilità per adattarsi meglio ai mercati in cui lo smartphone sarà distribuito.

Essendo uno smartphone industriale, il Conquest F6 è progettato per affrontare situazioni estreme. È certificato IP68, IP69K e MIL-STD-810H, che lo rendono resistente all’acqua, alla polvere e agli urti, oltre a essere in grado di sopportare condizioni ambientali particolarmente difficili. Il dispositivo è dotato di uno schermo da 5,5 pollici con risoluzione 720×1440 pixel, un display ormai considerato superato, ma che supporta l’utilizzo con i guanti, una caratteristica essenziale per un dispositivo destinato all’uso in ambienti industriali. Tra le altre funzionalità degne di nota, troviamo una torcia integrata, un altoparlante potente da 120 dB e uno scanner di codici a barre opzionale, tutti strumenti che possono rivelarsi essenziali in contesti lavorativi specifici.

Nonostante l’orientamento industriale, il Conquest F6 non rinuncia a un comparto fotografico di alto livello. La fotocamera principale è da 64 MP, affiancata da una seconda fotocamera da 13 MP con visione notturna e illuminazione a infrarossi, utile in scenari di scarsa illuminazione. La fotocamera frontale, invece, è da 32 MP. Per quanto riguarda la memoria, il dispositivo è disponibile in due versioni: 8 GB di RAM e 256 GB di storage, o 12 GB di RAM con 512 GB di memoria interna. In entrambi i casi, è possibile espandere la capacità fino a 2 TB tramite schede MicroSD. La batteria da 5.000 mAh garantisce una buona autonomia per l’uso quotidiano, anche in condizioni di utilizzo intensivo. La batteria è rimovibile, un vantaggio non comune tra gli smartphone moderni, ma che si adatta perfettamente alle esigenze di un dispositivo progettato per l’utilizzo in ambienti difficili.

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