Le recenti decisioni della giustizia europea hanno messo sotto i riflettori due dei giganti della tecnologia globale: Qualcomm e Apple. Da una parte, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato una multa significativa per Qualcomm riguardante pratiche di pricing predatorio sui chip 3G, mentre dall’altra, una class action lanciata da Altroconsumo in Italia chiede un risarcimento per gli utenti danneggiati dalle commissioni elevate imposte da Apple sui servizi di streaming musicale. Questi sviluppi rappresentano esempi chiave di come le pratiche commerciali e le strategie di pricing delle grandi aziende tecnologiche siano oggetto di attenta supervisione e intervento da parte delle autorità regolatorie.
Qualcomm: Corte UE conferma la multa per i Chip 3G sottocosto
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente confermato la sanzione imposta a Qualcomm per la vendita di chip 3G a prezzi sottocosto. Questa decisione arriva dopo anni di indagini e contenziosi legali riguardanti le pratiche di pricing aggressive dell’azienda americana. Originariamente, nel 2019, Qualcomm era stata multata con 242 milioni di euro per aver venduto chip 3G a prezzi inferiori ai costi di produzione, con l’intento di eliminare la concorrenza rappresentata dalla britannica Icera, poi acquisita da Nvidia.
Il caso risale al periodo tra il 2009 e il 2011, quando Qualcomm è accusata di aver offerto i suoi chip a due dei principali clienti, Huawei e ZTE, a prezzi stracciati. Questo comportamento avrebbe avuto l’effetto di escludere Icera dal mercato, ostacolando la concorrenza e danneggiando l’ecosistema del settore dei chip. La Corte ha confermato la responsabilità di Qualcomm, ma ha ridotto leggermente l’ammenda da 242 milioni a 238,7 milioni di euro, accogliendo solo parzialmente il reclamo dell’azienda sul calcolo dell’importo.
La decisione della Corte sottolinea l’importanza di mantenere pratiche di mercato eque e competitive, punendo le manovre che mirano a dominare il mercato attraverso strategie di pricing predatorio. Qualcomm dovrà ora affrontare le implicazioni di questa sanzione, che potrebbe influenzare le sue future strategie commerciali e la sua posizione nel mercato dei semiconduttori.
Class Action Contro Apple: streaming musicale e abuso di posizione dominante
In un altro sviluppo significativo, Altroconsumo ha lanciato una class action contro Apple in Italia, chiedendo un risarcimento per gli utenti di servizi di streaming musicale che hanno subito un sovraccarico dei costi a causa delle pratiche anticoncorrenziali di Apple. La causa segue una multa di 1,8 miliardi di euro inflitta a Apple dalla Commissione Europea a marzo 2024, per aver imposto una commissione del 30% sui servizi di streaming musicale venduti attraverso l’App Store. La controversia ruota attorno alla commissione che Apple applica sui servizi di streaming concorrenti come Spotify, Deezer e Amazon Music. Questa commissione, che ha gravato sui costi per gli utenti finali, è stata considerata una forma di abuso di posizione dominante, danneggiando i concorrenti e i clienti stessi.
Altroconsumo, insieme ad altre organizzazioni di consumatori in Spagna, Belgio e Portogallo, ha avviato la class action “Apple non suona il p(r)ezzo giusto” per ottenere un risarcimento per gli utenti che hanno pagato abbonamenti a servizi di streaming attraverso l’App Store dal 2013. Gli utenti interessati possono partecipare alla class action registrandosi gratuitamente sul sito di Altroconsumo. Il risarcimento stimato è di circa 3 euro al mese per ciascun mese di abbonamento pagato tramite l’App Store, con l’importo esatto che varia in base alla piattaforma e al costo del servizio. Le azioni legali sono in fase di preparazione e potrebbero richiedere tempo per giungere a conclusione, con possibili influenze dell’esito dell’appello di Apple contro la decisione della Commissione Europea.