OPPO A40 e A40m: smartphone 4G economici, che mancano di innovazione

OPPO lancia i modelli A40 e A40m, due smartphone 4G economici con specifiche modeste e senza supporto al 5G, che rischiano di essere poco convincenti in un mercato sempre più orientato verso la connettività avanzata.

OPPO A40 e A40m: smartphone 4G economici, che mancano di innovazione

OPPO ha recentemente lanciato i nuovi smartphone OPPO A40 e OPPO A40m, disponibili in diversi mercati internazionali, tra cui Paesi Bassi, Sud Africa, Gran Bretagna, Messico e Brasile. In alcuni Paesi verrà rilasciato un solo modello, mentre in altri entrambi. Sebbene questi dispositivi siano destinati alla fascia medio-bassa del mercato, l’assenza della connettività 5G, ormai uno standard anche per i dispositivi economici, potrebbe limitarne l’attrattiva.

Dal punto di vista del design, OPPO A40 e A40m sono praticamente identici, con differenze minime legate principalmente alla capacità di memoria e alla disponibilità di diverse opzioni di colore. L’OPPO A40 è disponibile con 4 GB di RAM e opzioni di archiviazione da 128 GB o 256 GB, mentre l’OPPO A40m offre configurazioni da 6 GB o 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna. Entrambi i modelli supportano l’espansione tramite schede microSD, garantendo una maggiore capacità di archiviazione. 

Il display è un pannello IPS da 6,67 pollici con una risoluzione di 720×1604 pixel, risultando in una densità di 264 ppi. La risoluzione non particolarmente alta potrebbe deludere gli utenti abituati a display più nitidi, soprattutto considerando la concorrenza. Tuttavia, la frequenza di aggiornamento a 90 Hz offre un’esperienza fluida nelle operazioni quotidiane, compensando in parte la bassa risoluzione. 

Sotto il cofano, entrambi i modelli sono alimentati dal chipset Qualcomm Snapdragon 6s 4G Gen 1, una leggera evoluzione del vecchio Snapdragon 662 rilasciato nel 2020. Con un punteggio di circa 300.000 su AnTuTu, le prestazioni sono accettabili per un dispositivo di fascia bassa, ma non eccezionali. La mancanza di connettività 5G potrebbe risultare penalizzante, specialmente in un momento in cui la tecnologia 5G sta diventando sempre più accessibile anche sui dispositivi economici. Nonostante queste limitazioni, OPPO ha dotato entrambi i modelli di una batteria da 5.100 mAh, capace di offrire una buona autonomia. La ricarica rapida a 45 W è una caratteristica notevole, permettendo di caricare il dispositivo in tempi relativamente brevi rispetto ad altri dispositivi nella stessa fascia di prezzo.

Il comparto fotografico non è certo uno dei punti di forza di questi modelli. La fotocamera principale da 50 MP, sebbene rispettabile sulla carta, non sembra distinguersi in modo particolare, e il sensore utilizzato rimane sconosciuto. La fotocamera frontale, con un modesto sensore da 5 MP, è piuttosto limitata, soprattutto per chi è abituato a selfie di qualità migliore offerti da altri dispositivi nella stessa fascia di prezzo. Entrambi gli smartphone vengono lanciati con Android 14 e l’interfaccia personalizzata ColorOS 14.0, garantendo una buona esperienza d’uso con le ultime funzionalità del sistema operativo di Google.

Tuttavia, la presenza del solo supporto alle reti 4G potrebbe limitare la longevità di questi dispositivi, specialmente nei mercati dove il 5G è in rapida diffusione. A livello di sicurezza, entrambi i dispositivi dispongono di uno scanner di impronte digitali montato lateralmente e del supporto NFC, anche se quest’ultimo potrebbe non essere disponibile in tutti i mercati. L’impermeabilità è garantita dalla certificazione IP54, sufficiente per resistere a schizzi d’acqua e polvere, ma ben lontana dai livelli di protezione offerti dai dispositivi rugged. I prezzi variano a seconda del mercato.

Nei Paesi Bassi, l’OPPO A40 con 4 GB di RAM e 128 GB di memoria interna sarà venduto a circa 189 euro, mentre l’OPPO A40m con 8 GB di RAM e 256 GB di memoria avrà un prezzo di 219 euro. Questi prezzi riflettono la fascia economica del mercato, ma l’assenza del 5G potrebbe allontanare molti potenziali acquirenti.  

Continua a leggere su Fidelity News