Meta chiude CrowdTangle: addio al potente strumento di analisi dei social media

Meta ha chiuso CrowdTangle, uno strumento fondamentale per giornalisti e ricercatori, sollevando preoccupazioni sulla trasparenza e il controllo delle informazioni sui social media.

Meta chiude CrowdTangle: addio al potente strumento di analisi dei social media

Meta ha recentemente chiuso CrowdTangle, uno strumento di analisi e ricerca sui social media che per anni ha giocato un ruolo cruciale per giornalisti, ricercatori e organizzazioni della società civile. Acquisito da Facebook nel 2016, CrowdTangle ha permesso a chiunque di monitorare le dinamiche interne della piattaforma, offrendo una visione chiara e dettagliata delle tendenze, delle interazioni e dei contenuti più popolari. Tuttavia, questa trasparenza ha reso lo strumento sempre più scomodo per Meta, soprattutto in un’epoca di crescente scrutinio pubblico e di dibattiti accesi sulle dinamiche di diffusione della disinformazione.

CrowdTangle si è dimostrato essenziale in vari ambiti, tra cui la salute pubblica, l’analisi elettorale e lo studio dei media. In particolare, il suo utilizzo da parte di giornalisti d’inchiesta ha rivelato il ruolo di Facebook nella diffusione di contenuti virali, teorie del complotto e fake news. Attraverso CrowdTangle, era possibile tracciare l’origine e la diffusione di tali fenomeni, fornendo una chiara evidenza del potenziale impatto degli algoritmi di Facebook nel polarizzare il dibattito pubblico.

Inizialmente, Facebook aveva promosso attivamente l’uso di CrowdTangle, offrendo formazione e supporto ai ricercatori e mettendo in risalto i progetti di ricerca basati sui suoi dati. Tuttavia, a partire dal 2020, il clima è cambiato. L’episodio scatenante è stato la creazione di un bot Twitter chiamato “Facebook Top Ten” da parte di un giornalista del New York Times. Questo bot utilizzava i dati di CrowdTangle per mostrare le pagine Facebook più popolari in base al coinvolgimento degli utenti, evidenziando spesso contenuti polarizzanti e controversi. La popolarità del bot ha acceso un dibattito sull’effetto degli algoritmi di Facebook sulla polarizzazione politica, portando l’azienda a contestare l’idea che il coinvolgimento (misurato in like, condivisioni e commenti) potesse rappresentare un indicatore accurato dell’effettiva portata di un contenuto.

Nel 2021, Facebook ha iniziato a pubblicare propri report sui contenuti più visualizzati, cercando di ridimensionare l’importanza dei dati forniti da CrowdTangle. Inoltre, Meta ha progressivamente ritirato il supporto per lo strumento, affermando che non era mai stato concepito per fini di ricerca e che non rappresentava accuratamente ciò che accadeva sulla piattaforma. Il 14 agosto 2024, Meta ha chiuso definitivamente CrowdTangle, segnando la fine di un’era per ricercatori e giornalisti.

Parallelamente, l’azienda ha lanciato la “Meta Content Library“, una nuova piattaforma che permette l’accesso ai dati sui post pubblici di Facebook e Instagram, ma con procedure di accesso più complesse e restrizioni significative. Solo una parte limitata di ricercatori e giornalisti potrà accedere a questi dati, previa approvazione da parte di Meta, limitando di fatto la trasparenza e la disponibilità di informazioni cruciali.La chiusura di CrowdTangle solleva questioni importanti, in particolare considerando che avviene a soli tre mesi dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, un periodo in cui la trasparenza e il monitoraggio dei contenuti sui social media sono più cruciali che mai. Nel 2020, CrowdTangle era stato fondamentale per monitorare i contenuti elettorali, e la sua assenza potrebbe avere un impatto significativo sulla capacità di analizzare le dinamiche dei social media durante le elezioni del 2024.

L’impatto della chiusura di CrowdTangle si estende ben oltre le elezioni statunitensi, poiché Meta, con Facebook, rappresenta la principale fonte di informazione per milioni di persone in tutto il mondo. Senza strumenti indipendenti come CrowdTangle, il controllo su ciò che viene visto e condiviso sulla piattaforma resta interamente nelle mani di Meta, sollevando preoccupazioni circa l’imparzialità e la responsabilità della gestione delle informazioni.Sebbene sia comprensibile che Meta desideri mantenere il controllo sui propri strumenti, la chiusura di CrowdTangle evidenzia il potere crescente delle piattaforme social nella gestione e nella diffusione delle informazioni. La speranza è che questa decisione spinga a una riflessione più ampia sul ruolo e la responsabilità delle grandi piattaforme tecnologiche nella società odierna.

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