Lucio Presta querela Amadeus: "Ha detto cose false sotto giuramento"

Presta ha deciso di querelare Amadeus dopo che il conduttore, sotto giuramento, avrebbe fatto dichiarazioni false riguardo ai rapporti tra Presta, Giancarlo Mazzi e Checco Zalone durante un'indagine sulla concessione dell'Arena di Verona per uno spettacolo.

Lucio Presta querela Amadeus: "Ha detto cose false sotto giuramento"

Lucio Presta, noto manager dello spettacolo italiano, ha deciso di sporgere querela nei confronti di Amadeus, popolare conduttore televisivo. L’annuncio arriva dal legale di Presta, l’avvocato Antonio Cersosimo, dopo che la posizione del suo assistito è stata archiviata in relazione alla controversia legata alla concessione dell’Arena di Verona per lo spettacolo di Checco Zalone, “Amore più Iva“.

Lo spettacolo, che si è svolto il 5 e 6 giugno 2023, è stato organizzato e prodotto dalla Arcobaleno Tre, società di proprietà di Lucio e Niccolò Presta. La vicenda ha inizio quando, a seguito dello spettacolo, una persona ha presentato un esposto alla Procura di Verona, insinuando che ci fossero irregolarità nella concessione dell’Arena tra Presta e Giancarlo Mazzi, all’epoca amministratore unico della struttura e oggi senatore e sottosegretario alla Cultura.

Questo esposto ha dato il via a un’indagine approfondita da parte della Procura, che ha portato, nel marzo 2024, a una perquisizione degli uffici della Arcobaleno Tre e al sequestro di dati dal cellulare e dal computer di Lucio Presta.

Durante le indagini, è stato ascoltato anche Amadeus in qualità di testimone. Secondo l’avvocato Cersosimo, il conduttore televisivo, pur sotto giuramento, avrebbe rilasciato dichiarazioni false riguardo ai rapporti tra Mazzi, Presta e Checco Zalone, nel tentativo di minare la relazione tra il manager e l’attuale sottosegretario alla Cultura. Questa situazione ha spinto Presta a procedere legalmente contro Amadeus, con l’intenzione di difendere la propria integrità e professionalità.

La richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Verona il 17 luglio 2023 è stata accolta il 9 agosto 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) presso il Tribunale di Verona, Maria Cecilia Vitolla, che ha emesso il decreto di archiviazione. L’avvocato Cersosimo ha espresso pubblicamente la sua gratitudine nei confronti del procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito, e del sostituto Stefano Aresu per la loro gestione discreta e professionale dell’indagine, evidenziando come non abbiano cercato pubblicità o notorietà nonostante i nomi di rilievo coinvolti nel caso.

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