L’Atleta di Fano, la Corte di Strasburgo ha emesso una sentenza

La statua greca, rinvenuta nel Mar Adriatico, si trova oggi in America presso il Getty Museum. L'Italia ha chiesto più volte la restituzione del bene, richieste sempre inascoltate. Ora è arrivata la decisione della Corte Europea.

L’Atleta di Fano, la Corte di Strasburgo ha emesso una sentenza

Il Paul Getty Museum è un museo che si trova in California, precisamente a Los Angeles e appartiene alla fondazione Getty, li si trova esposta una statua bronzea conosciuta col nome di “L’Atleta vittorioso” attribuita, con ogni probabilità, allo scultore Lisippo; la statua, questo per darle un collocamento storico, è molto datata, risale al periodo avanti Cristo.

E’ nata una lunga vicenda giudiziaria attorno al diritto di proprietà di questa Statua greca, il bene è conteso, con l’Italia che più volte ha chiesto la restituzione della stessa alla Fondazione Getty, sono tuttavia sempre rimaste inascoltate le richieste del nostro Paese. Gli americani sostenevano che la Statua non appartenesse al patrimonio culturale italiano poichè era stata trovata in acque internazionali.

Recentemente pero è intervenuta la Corte Europea dei diritti dell’uomo, la Corte di Strasburgo ha dato ragione all’Italia: si deve restituire l’opera di Lisippo. Ha respinto il ricorso presentato dagli americani, questi avevano fatto istanza contro l’ordine di restituzione (confisca) emesso dal tribunale di Pesaro nel 2010 e confermato, poi, con sentenza da parte della Corte di Cassazione Italiana (siamo nel 2018).

La sentenza comunque riguarda non solo l’Atleta di Fano, insieme a questa ci sono altre 15 statue coinvolte. La statua protagonista della quale si parla, alta ben 151 cm, fu rinvenuta nel 1964 da un pescareccio e questo avveniva – importante – nel mare Adriatico, nei pressi di Fano, a poche miglia dalla costa della città delle Marche; per tale motivo la statua viene conosciuta anche con la denominazione di “Atleta di Fano”. 

Questa fu acquistata dagli americani a seguito del suo ritrovamento, nel 1974, per una cospicua somma di danaro: 4 milioni di euro. Incassata la sentenza sfavorevole, ora l’unica chance in mano alla Fondazione statunitense è quella di chiedere – entro tre mesi – che il caso venga nuovamente esaminato, questa volta presso la Grande Camera, una sorta di corte d’appello per la sentenza emessa dalla Corte di Strasburgo.

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