Nell’ultima puntata di “Otto e Mezzo” condotta da Lilli Gruber su La7, l’ospite Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia e rinomato filosofo, ha gettato luce sul tema spinoso del patriarcato. L’argomento, già al centro del dibattito pubblico, ha assunto un’importanza ancora maggiore dopo il caso di Giulia Cecchettin, riacutizzando l’interesse nei confronti delle dinamiche culturali e sociali legate a questa tematica.
Chiamato a esprimersi sul ruolo attuale e sulla rappresentazione del patriarcato, Cacciari ha offerto una prospettiva non convenzionale, come suo solito. “Può piacere o no, ma la civiltà occidentale ha radici profonde che risalgono all’invasione dorica di 1500 anni prima di Cristo, basata sull’idea di patria potestas. Questo, chiaramente, non dipende dal gradimento personale, ma è la realtà,” ha esordito.
Attraverso un excursus storico, ha evidenziato come il modello patriarcale abbia dominato a lungo la cultura occidentale, trovando la sua prima significativa crisi nel Rinascimento. “Già nei drammi di Shakespeare si scorge la chiara crisi di questo modello,” ha sottolineato. “Con il tempo, la crisi si è approfondita ulteriormente: l’era della famiglia borghese ha segnato una profonda cesura nella cultura patriarcale“.
Il pensiero di Cacciari ha poi focalizzato l’attenzione sull’odierno declino del ruolo maschile all’interno della famiglia.”Ritengo che casi come quello di Giulia Cecchettin siano il risultato, soprattutto nelle personalità più fragili, della perdita di centralità e della figura maschile come punto di riferimento e detentore del potere, ma anche di legittimità valoriale all’interno della famiglia“.
Le parole di Cacciari aprono a una riflessione profonda sulla complessità delle dinamiche patriarcali nella storia occidentale e nel tessuto sociale attuale. Egli invita a considerare come il mutamento di questi equilibri abbia influito sulle fragilità delle relazioni familiari, sollecitando un’analisi attenta e un impegno congiunto per affrontare le sfide connesse a tale cambiamento.
Il dibattito sul patriarcato, alimentato da voci autorevoli come quella di Massimo Cacciari, continua a porsi come un punto cruciale nel confronto sulla società contemporanea, richiedendo una visione ampia e critica per comprendere appieno le trasformazioni in atto e le loro implicazioni sul piano culturale e relazionale. Resta aperto il confronto su come rivedere e riequilibrare i ruoli all’interno delle dinamiche familiari, affinché la società possa evolversi in un contesto più equo e inclusivo per tutti i suoi membri.