Si chiude tra pochi giorni, il 28 agosto, l’ultima mostra di Bansky, l’artista che ormai da anni fa parlare di se per le sue opere sfacciate e irrriverenti. Perchè proprio il MoMA a Glasgow? Per la statua del duca di Wellington, situata proprio fuori la galleria, su cui da piu di quarant’anni un cono stradale fa da cappello. Nella sua semplicita l’opera è tra le preferite dell’autore che con un cartello spiega come il cono venga rimpiazzato ogni volta che la polizia o il comune tenta di rimuoverlo.
La mostra raccoglie alcuni dei suoi lavori, dai primi degli anni 80 fino ai piu recenti. Si tratta per lo piu di stencil che l’autore ha tenuto nascosto fino ad oggi per paura che potessero essere usati come prova in un’accusa di reato penale. Ma il rischio ormai è passato e ha deciso di esporli come opere d’arte nella galleria affermando, sempre in linea con i suoi ideali: “I’m not sure which is the greater crime”.
Tra i tanti ritroviamo gli stencil de Kissing Coppers, i due poliziotti inglesi che si baciano divenuto simbolo della comunita LGBTQ, o della ginnasta Ucraina che fa una vericale tra i detriti di Borodyanka, uno dei posti più colpiti all’indomani dell’invasione russa del 24 febbraio. Presente anche un modello che spiega come l’opera The girl with baloon si sia autodistrutta durante un’asta a Sotheby’s a Londra nel 2018 grazie ad un meccanismo installato nella cornice che ha portato l’opera, venduta per 1.1 milioni di dollari, ad un valore di 18.58 milioni di dollari.
Piu che un artista un alchimista. Bansky trasforma in oro tutto quel che tocca o che distrugge. Le sue mostre non autorizzate, afferma, sembrano l’esposizione della spazzatura ritrovata sul pavimento del suo studio. “The Cut & Run è effettivamente la spazzatura del pavimento del mio studio”. Spazzatura da milioni di dollari.
Particolarità della mostra la possibilità, durante i week end, di far visita fino alle 5 del mattino. Ma attenzione ai cellulari, non è ammesso fare alcun tipo di foto se non da parte del personale autorizzato.