I libri di Agatha Christie verranno riscritti: via gli insulti e le frasi offensive o razziste

I libri di Agatha Christie, come per quelli capitati da Roald Dahl e Ian Fleming, verranno riscritti con l'obbiettivo di eliminare termini potenzialmente offensivi.

I libri di Agatha Christie verranno riscritti: via gli insulti e le frasi offensive o razziste

La “cancel culture“, ovvero la tendenza diventata molto diffusa soprattutto online a rimuovere dalla produzione culturale persone o aziende colpevoli di aver sostenuto valori contrari ai diritti delle minoranze, alla parità di genere e al politicamente corretto, colpisce anche gli scritti di Agatha Christie.

Come riportato dalla stampa britannica, la casa editrice HarperCollins avrebbe già corretto alcune opere di Agatha Christie, rimuovendo parti offensive e razziste. Alla scrittrice quindi sta toccando la stessa sorte riservata a Roald Dahl, in cui la Signorina Trinciabue di “Matilde” viene descritta come “donna formidabile” anziché “femmina formidabile”, e Ian Fleming con James Bond.

La riscrittura dei libri di Agatha Christie però sono iniziate nel 2020 ove, come svela il “The Telegraph“, si stava già lavorando per eliminare i presunti elementi offensivi verso le razze. Sono spariti dai libri il termine ebreo, parola con cui il detective Hercule Poirot parlava di un altro personaggio presente nel libro “Poirot e il mistero di Styles Court”, mentre nella raccola di racconti gialli “Il caso della domestica perfetta” scompare l’affermazione “nativo”.

Negli altri capolavori di Agatha Christie si sta lavorando per rimuovere altri termini potenzialmente offensivi come la “n-word”, “zingaro”, “orientale” e “dal temperamento indiano”.

Il ruolo dei sensitivity reader

I sensitivity reader continuano a lavorare per “ripulire” i vecchi libri dai termini che possono essere potenzialmente offensivi. Si tratta praticamente di una vera e propria professione che si sta sviluppando a grande velocità negli ultimi anni, ma in merito non sono mancate delle furenti critiche nei confronti di queste persone, poiché vengono accusati di censurare gli autori.

Come riportato da “Il Post” i sensitivity reader non vengono ingaggiati per leggere ogni romanzo che esce ma: “Solo alcuni, quelli per cui autori o editori ritengono possa essere utile. Il loro lavoro è sfruttato soprattutto nel campo dei libri per ragazzi e adolescenti, per cui ci si preoccupa di più delle conseguenze di un possibile impatto negativo di certe parole. Generalmente i sensitivity reader non suggeriscono come cambiare un testo ma segnalano le parti che considerano problematiche, indicandone i motivi. Sta poi all’autore e all’editore decidere come e se seguire i suggerimenti dei sensitivity reader”.

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