YouTube, nelle scorse ore, ha annunciato diverse novità, non solo per mantenere la sua piattaforma al sicuro, ma anche in termini di funzionalità e iniziative.
La prima novità relativa a YouTube riguarda la chiusura dell’account ufficiale di Pornhub che, aperto 9 anni fa, nel lontano 2014, aveva totalizzato col suo canale qualcosa come 900mila iscritti. Secondo YouTube, la decisione di chiudere il canale di Pornhub, il cui URL ora rimanda all’errore 404 di pagina non trovata, sarebbe imputabile a ripetute violazioni delle sue norme guida che proibiscono i collegamenti a siti esterni che veicolano contenuti proibiti dalla piattaforma stessa.
Intervenuta in merito, il portavoce della società madre del portale per adulti, MindGeek, ha sostanzialmente parlato di una discriminazione in corso sui social nei riguardi di chi lavora nell’industria per adulti. Nell’ambito di un’operazione di contrasto delle influenze esercitate dalla Cina, invece, Google ha annunciato di aver chiuso il mese scorso tre account su Blogger, un account AdSense e 7.599 canali su YouTube.
Passando alle nuove funzioni, durante l’evento Google for India, Mountain View ha spiegato di aver attivato, per ora su alcuni video sanitari in India, il supporto all’audio multi-lingua: in pratica sotto il pulsante delle impostazioni ora apparirà l’opzione tracce audio con l’elenco delle lingue audio disponibili (inglese, hindi, punjabi e marathi). Al momento manca un indicatore che renda possibile capire già dai risultati di ricerca se un video abbia l’audio multi-lingua.
Un’altra funzione annunciata in corso di evento è quella della ricerca testuale nei lunghi video, implementata nell’app Ricerca Google. In questo caso, nei risultati di ricerca, sotto un video lungo apparirà il form per inserire una query che, interpretata dall’AI di Google, porterà all’utente al preciso punto di quel video dove si parla di quel dato argomento cercato. A partire dal prossimo anno, diversi creatori selezionati saranno ammessi al programma Corsi per YouTube, che consentirà loro di offrire una “esperienza di apprendimento strutturato“: i creators parteciperanno per le entrate dei corsi venduti (trattenendo il 55% del ricavato), mentre gli utenti non vedranno la pubblicità sui corsi che abbiano acquistato.