Dopo gli avvistamenti delle scorse settimane nei database del FCC, il brand cinese DJI ha finalmente presentato, nel corso di un evento streaming su YouTube, il drone DJI Avata (579 euro) anticipato via render nelle scorse ore con l’allusione “nato per volare” tesa a scongiurare le ipotesi che, sotto quel nome, si celasse un qualche gimbal stabilizzante con annessa videocamera.
Il nuovo drone da ripresa immersiva in prima persona (FPV) DJI Avata (180x180x180 mm) è discretamente leggero (410 grammi) con i paraeliche a tutela delle 4 piccole eliche perimetriche. Sul piano della mobilità, è in grado di alzarsi sino a 5.000 metri, resistendo a venti da 10,7m/s, e allontanandosi sino a 11.6 km massimi in virtù della trasmissione del segnale AeroScope e del sistema di ricezione AirSense ADS-B, con una localizzazione sempre facile in ragione del GNSS che supporta le reti GPS, Beidou e Galileo.
L’utente può controllare il drone col classico telecomando ergonomico, dotato di una grande antenna a T a scomparsa, che cela intelligentemente gli stick in basso, provvisto di un selettore per le modalità di volo: normale, manuale, sport.
Volendo, è possibile usare (in alternativa al compatibile DJI FPV Goggles V2) il visore DJI FPV Goggles V2 (mantenuto leggero, 290 grammi, grazie alla batteria, da 1.800 mAh, valevole per 2 ore, che porta in dote un display micro OLED da 0,49″ con risoluzione a 1920×1080 pixel, refresh rate da 100 Hz massimi, angolo visuale da 51°, diottrie regolabili, capace connettersi -grazie alle connettività WiFi 5 e Bluetooth 5.2 affidate alle antenne ripiegabili – al drone a bassa latenza: provvisto di impostazioni di facile accesso sfiorandone il lato con un dito, questo visore porta in dote lo streaming wireless in un feed consultabile da smartphone e abilita le riprese a in 1080p@100fps con decodifica H.265 e bit rate a 50Mb/s sino a più di 10 km di distanza) e (in alternativa al compatibile DJI FPV Remote Controller 2) il DJI Motion Controller (167 grammi, autonomo per 5 ore). Ambedue i prodotti sono acquistabili in combo col drone (1.439 euro).
Tornando al drone, quest’ultimo ha un sensore ultragrandangolare (155°) di tipo CMOS dimensionato a 1/1,7″, che fornire una risoluzione di 48 megapixel, mettendo a disposizione il fuoco fisso e un’apertura pari a f/2,8: beneficiato dal supporto al D-Cinelike come modalità colore, il DJI Avata riprende sino al 4K @60fps, senza problemi di oscillazioni (stante la stabilizzazione via DJI RockSteady e DJI HorizonSteady), con facoltà di eseguire slow motion a 100fps in 2.7K. I contenuti possono essere stoccati nello storage interno da 20 GB e nella microSD, ma anche trasmessi (a 50Mb/s).
Sul versante della sicurezza, non manca il sistema che traccia zone tridimensionali di sicurezza attorno alle piste da volo (geofencing GEO 2.0) e, in caso di emergenza, è possibile settare il volo stazionario o usare il freno d’emergenza per il drone che, nel caso dovesse capovolgersi, potrà raddrizzarsi tramite la modalità tartaruga, tornando automaticamente alla base di partenza via Failsafe Return to Home. Dulcis in fundo, l’autonomia: qui il DJI Avata offre 18 minuti di volo, grazie alla batteria da 2.420mAh.