Sylvester Stallone attacca il produttore: "Voglio i miei diritti su Rocky"

Michael Sylvester Gardenzio Stallone, conosciuto semplicemente come Sylvester Stallone, sta battendo cassa per ottenere i suoi diritti del suo successo più grande, il film "Rocky".

Sylvester Stallone attacca il produttore: "Voglio i miei diritti su Rocky"

Una storia che ha davvero dell’incredibile e che inizia 46 anni fa, quando nelle sale americane usciva il primo “Rocky“, il film che lo renderà famoso in tutto il mondo e destinato a diventare un mito nella storia del cinema. Era il 1976 quando iniziarono le riprese che durarono appena 28 giorni e costarono 1,1 milioni di dollari.

Al botteghino incassò ben 225 milioni di dollari, il suo successo fu così enorme da dare vita a ben 5 sequel – Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V e Rocky Balboa – e dalle sue costole vennero realizzati due spin-off – Creed – Nato per combattere e Creed II – che però non ebbero la sua stessa fortuna.

La cosa sorprendente è che di tutta quella fortuna Stallone si può dire che ottenne solo fama e gloria, infatti nelle sue tasche arrivarono 76.000 dollari nel 1976 per aver scritto la sceneggiatura e recitazione. In quegli anni Sly ricevette anche due candidature agli Oscar: una come miglior attore e l’altra come miglior sceneggiatore, questo lo fece diventare il terzo attore nella storia del cinema – dopo Charlie Chaplin e Orson Welles – ad ottenere sia la nomination come sceneggiatore che come attore per la stessa pellicola.

Oltre a questo e ai compensi per le interpretazioni, per la sceneggiatura e per la regia, Stallone non ha mai percepito alcuni diritto per l’immagine di Rocky che, oltretutto, è una sua creatura. Nemmeno per gli spin-off gli è stata riconosciuto alcun merito economico, tanto che ora all’età di 76 anni, l’attore ha deciso di riaprire la questione e pretende che gli vengano riconosciuti qui diritti d’autore.

L’appello di Sylvester Stallone

Dicevamo che l’attore all’epoca del primo “Rocky” percepì un compenso pari a 75mila dollari, oltre ad una percentuale sugli incassi che gli fruttò la considerevole somma di 2,5 milioni di dollari, e altro non chiese: “C’era una sorta di codice di condotta in questo business a quel tempo e non si andavano a scompigliare le piume della gallina dalle uova d’oro” dichiarò anni dopo in un’intervista.

In queste ore ha lanciato un appello su Instagram al produttore Irwin Winkler, 93 anni, in un post su Instagram, con un immagine disegnata direttamente da Stallone che lo raffigura con il corpo di un serpente e una lingua a forma di spada: “Un lusinghiero ritratto del grande produttore di Rocky/Credd, Irwin Winkler, da uno uno dei più grandi artisti del Paese.. Poi, dopo aver controllato Rocky per più di 47 anni, e ora Creed, mi piacerebbe davvero ricevere almeno “quel che è rimasto dei miei diritti”, prima che vengano passati soltanto ai tuoi figli. Credo che sarebbe un leale gesto da questo 93enne gentiluomo, giusto? È una questione dolorosa che mi divora l’anima, perché vorrei lasciare qualcosa di Rocky ai miei figli, anche se è sempre bello sentire parole dai lealissimi fan” ha scritto Stallone.

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