Max Pezzali, intervistato telefonicamente dal sito del “Il Messaggero“, conferma ufficialmente di aver rotto il suo sodalizio con Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni: “A un certo punto è normale voler andare via di casa. C’è chi se ne va a 20 anni, chi a 30. E chi, come nel mio caso, lo fa a 54″.
Questa dichiarazione viene fatta a poche ore dalla sua prima a San Siro, in cui sono presenti più di 60 mila persone che hanno cantato le loro hit. Oltre a J-Ax, Mauro Repetto, Paola e Chiara e Daniele Moretto e Michele Monestiroli come ospiti sul palco. Mentre tra il pubblico, come si può vedere nelle varie stories di Instagram, sono presenti tra i tanti Jake La Furia, Nicola Savino, Jacopo Et, Himorta e Giorgia Vecchini.
La verità di Max Pezzali
Max conferma che, come per tutte le separazioni, ci sono gli avvocati di mezzo e di essersi affidato all’avvocato Vittorio Costa di Bologna, quello che tutela anche l’immagine di Vasco Rossi. Non nasconde che c’è un pizzico di sofferenza dietro a questa decisione, ma il suo obbiettivo resta quello di andare avanti e provare a dare un nuovo slancio alla sua carriera.
Parlando proprio a Cecchetto e Peroni ha infatti affermato che: “Volevo avere un maggiore controllo sulla mia carriera, sia dal punto di vista creativo che gestionale. Vorrei che questi due show (San Siro n.d.r) coincidessero con l’inizio di una nuova fase della mia carriera in cui, a differenza del passato, avrò un controllo più diretto dei vari aspetti”.
Esclude poi che i due suoi ex assistiti facciano parte dello show, poiché sono presenti solamente chi ha vissuto l’esperienza degli 883 in prima linea, cioè Mauro Repetto e Paola e Chiara che si sono riunite per l’occasioni. L’unico “outsider” della serata è J-Ax, ove Max rivela che i due sono legati da una “tamarragine di fondo“.
Successivamente, oltre ad aprire a una nuova possibile collaborazione con Mauro Repetto, ha voluto ringraziare Cecchetto e Peroni per ciò che hanno fatto in passato: “Loro sono stati perfetti allenatori. Ma senza il materiale, le mie canzoni, tutto questo non sarebbe stato possibile. Oggi a 54 anni voglio sentirmi libero anche di potermi schiantare“.