Un’altra star di Hollywood sta meditando l’addio al cinema, tra i più celebri umoristi dell’epoca contemporanea il regista Woody Allen in un’intervista su Instagram con Alec Baldwin ammette: “questo sarà il mio ultimo film, poi si vedrà, non sento più il brivido di girare e non mi diverto praticamente più”.
In particolare il regista si ritiene dispiaciuto perchè considera il cinema morto, dice ormai è tutto sulle piattaforme streaming, un film esce nelle sale due settimane e subito lo tolgono e finisce in pay per view, non c’è più gusto di fare cinema, era bello quando in sala c’era il pienone a vedere un film ora non è più così, non mi fa più sentire bene come prima, non è più lo stesso.
Pensieri condivisibili quelli del regista dato che tutti ormai hanno un abbonamento Netflix, Disney plus o Prime Video o Sky e si sono disabituati ad andare in sala sapendo che presto il film uscirà su queste piattaforme, ultimamente il cineasta ha scritto un libro Zero Gravity e passa le sue giornate in casa suonando il clarinetto.
Il 49esimo film di Allen, “Rifkin’s Festival”, uscito nel maggio 2021 in Italia, non ha avuto un grande seguito Ora, girerà il 50esimo lungometraggio: “Girare all’estero è stata una deliziosa esperienza, mia moglie adora passare mesi a Parigi, Londra, Barcellona”. Il regista è stato anche investito da pesanti accuse tanto da non essere benvoluto negli ultimi tempi a Hollywood.
Accuse che sono finite al centro di una docuserie HBO dal titolo Allen v. Farrow. Amazon gli aveva cancellato un contratto da 68 milioni di dollari per quattro film, il regista ha fatto fatica a trovare un distributore negli Stati Uniti e la casa editrice si è rifiutata di pubblicare le sue memorie. Ma Baldwin lo difende e nell’intervista non accenna alle accuse.