YouTube, nel ricordare che sono aperte le iscrizioni alla fase 2023 di Black Voices, il suo programma di supporto per i creators coloured presenti sulla sua piattaforma, ha varato una piccola iniziativa nostalgica e, in più, confermato il rilascio di un’utile funzione di correzione dei video.
Negli scorsi giorni, YouTube India ha celebrato il primo video (meno di 20 secondi) caricato 17 anni fa sulla piattaforma di video-sharing dal co-fondatore Jawed Karim, che lo ritrae nello zoo di San Diego davanti alla gabbia degli elefanti: l’iniziativa, condita dall’hashtag “#YouTubeFactsFest”, ha ricordato che il video in questione, guardato nel corso del tempo da 235 milioni di persone, ha dato inizio alla moda del vlogging. L’apprezzamento del pubblico è stato notevole anche in questo caso visto che la ripubblicazione del corto, avvenuta tramite l’account Instagram di YouTube India, ha ottenuto nei primi due giorni di condivisione già 1.69 milioni di visualizzazioni.
Sul versante delle novità più concrete, tramite una pagina sul sito di supporto di Google e un video dell’account Creator Insider, YouTube ha annunciato il varo di un’utile novità, che permetterà di correggere in qualche modo, o aggiornare, i video già pubblicati. La nuova funzione si chiama “Corrections” e prevede, con un sistema di note aggiuntive, che l’utente compili nella descrizione la sezione Corrections, indicando i timestamp e la natura della correzione. A quel punto, nel video, apparirà in alto a destra una linguetta in corrispondenza del timestamp ove è stata applicata la correzione, cliccando sulla quale scheda si verrà portati alla descrizione, per leggere quanto aggiornato o corretto.
La funzione, che torna utile nel caso ci si sia accorti di un errore nel video caricato, o nel caso che la clip caricata molto tempestivamente vada aggiornata con ulteriori informazioni di contesto, utile anche per rimandare a un successivo video sullo stesso argomento nel caso dei tutorial, va a rispondere un problema molto sentito dalla community dei creators che, in precedenza, aveva poche soluzioni per rimediare o fornire più dati di contesto.
Nello specifico, prima occorreva togliere il video e ricaricarlo modificato, perdendo commenti e metriche di coinvolgimento, o si poteva fissare in alto un commento, rispondere a un utente che segnalava l’errore, o inserire una precisazione nella descrizione, correndo il rischio che tutto ciò passasse inosservato.