Scherzi a parte: tutti i retroscena e le curiosità sul programma di Enrico Papi

Gli scherzi come non li abbiamo mai visti, grazie ad un viaggio inedito ne dietro le quinte del popolare format in quota Canale 5, tra curiosità e retroscena inediti.

Scherzi a parte: tutti i retroscena e le curiosità sul programma di Enrico Papi

Scherzi a Parte: un programma che se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Il popolare format in quota Canale 5 regala momenti esilaranti, che assicurano leggerezza e divertimento. Quello che i telespettatori cercano in tv soprattutto la domenica sera. I terribili tranelli organizzati dal team del programma sono il risultato di un’organizzazione molto attenta e di un lavoro di gruppo che non lascia spazio ad alcun errore.

Svelati i retroscena ed alcune curiosità sul programma del prime time del dì di festa di Canale 5. Enrico Papi stabilisce la strategia nella scelta delle vittime e dei temi da trattare. La realizzazione pratica degli scherzi viene poi affidata a Fabrizio Montagner e Andrea Marchi. E sempre al conduttore si deve l’idea di essere la voce narrante degli scherzi.

Lo scherzo in onda può essere interrotto dallo showman quando meglio lo desidera. Anche per lo scherzo in diretta è la stessa cosa. Papi ha un telecomando che usa all’occorrenza. Fabrizio Montagner poi ha il compito di aggiornare in tempo reale su quello che succede alla vittima dello scherzo o eventuali problematiche.

La squadra di lavoro per la realizzazione di ogni scherzo è alquanto numerosa. Sono circa 20-25 persone in media tra autori, produzione, attori ecomplici. Ma qual è stato lo scherzo che ha richiesto chiesto la preparazionepiù lunga? “La preparazione degli scherzi talvolta può richiedere un lungo periodo, anche mesi” fanno sapere dal programma.

Ad esempio quello fatto a Giulia Salemi. La vittima pensava di dover fare da testimonial per un’azienda produttrice di una sauna. Per rendere il tutto credibile, preliminarmente le è stata fatta arrivare una proposta commerciale. In modo da creare una reale trattativa, con tanto di firma di contratto finale.

Quale invece lo scherzo che ha avuto dei tempi di realizzazione più lunghi? Sembra che il tranello ordito ai danni di Rocco Siffredi ha preso il via ben due settimane prima. In linea di massimo sono a contattare amici e parenti della vittima sono la produzione e gli autori. L’dea dello scherzo si arricchisce anche dal contributo del complice del tranello.

Durante un colloquio con il ‘gancio’ si carpiscono le idiosincrasie o piccole maniedella vittima. Tutti elementi indispensabili per la buona riuscita dello scherzo. Il numero dei complici varia, non è mai lo stesso. Per Federica Pellegrini ci sono volute diverse persone complici, come ad esempio igenitori e l’agente, olre al fratello e al compagno, che hanno avuto anche un ruolo più attivo nella vicenda.

Talvolta però le cose si complicano. E arrivano le forze dell’ordine, o almeno vengono chiamate dalla vittima dello scherzo.  Per evitare ciò, però la produzione avvisa preventivamente la polizia locale con adeguato anticipo. Ad ogni scherzo è sempre pronto un medico qualora ce ne fosse bisogno.

In genere però dal programma assicurano che gli scherzi sono scelti ed organizzati in modo da non mettere mai in pericolo la vittima. Alcuni personaggi prendono molto tempo prima di firmare gli appositi consensi per la messa in onda. Come nel caso di Paolo Brosio, che ha dato il suo benestare solo dopo due anni.

Ma la cosa che si chiedono tutti i telespettatori di Scherzi a Parte è: i danni chi li paga?”Ovviamente siamo assicurati per eventuali danni collaterali“. E dalla programma assicurano che le vittime vedono per la prima volta gli scherzi solo in trasmissione. 

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