Non era mai successo che l’uomo cercasse di cambiare la rotta di un asteroide. Mai dire “mai”, perché lo spirito di Ulisse che cercò di andare oltre “le Colonne d’Ercole” continua a suggerire nuove mete da raggiungere, nuovi confini da superare, questa volta con la missione Dart (Double Asteroid Redirection Test) messa in atto dalla Nasa.
Nel prossimo autunno, a fine novembre, una navicella spaziale verrà lanciata in direzione dell’asteroide da una base situata in California. La navicella viaggerà a una velocità di 24mila chilometri orari e sarà destinato a schiantarsi su Dimorphos, l’asteroide su cui è posta l’attenzione in questi giorni.
Secondo gli esperti l’asteroide da colpire, di per sè, non è un pericolo per la Terra, come non lo è la missione Dart. Con questa missione la Nasa intende prepararsi a colpire un corpo celeste qualora questo costituisse un pericolo per il nostro pianeta. Un’operazione del tutto preventiva, dunque!
L’asteroide Dimorphos è “largo 160 metri” e “orbita a 11 milioni di chilometri dal nostro Pianeta intorno a un altro corpo molto più grande” si legge in liberoquotidiano.it. Le dimensioni e l’orbita dell’asteroide si sono dimostrate interessanti per l’operazione della Nasa che l’ha scelto per la sua missione.
La missione dovrebbe essere avviata a fine novembre di quest’anno, l’impatto navicella – asteroide non sarà immediato, bisognerà attendere più di un anno. Se ciò che accadrà nello spazio rispetterà i calcoli degli esperti “l’impatto della navicella sarà come una sorta di spintone e rallenterà l’orbita dell’asteroide di 4 minuti” si legge sempre in liberoquotidiano.it.
Quattro minuti in apparenza non sono molti, ma, secondo gli astronomi a milioni di chilometri dal nostro pianeta questo “bombardamento”, sarebbe sufficiente a sventare un eventuale impatto con un corpo pericoloso. Nella missione è coinvolta anche Italia. Il video dello schianto verrà trasmesso da un satellite dell’Agenzia spaziale italiana: LiciaCube.