Verissimo, il dramma di Maria Elena Boschi: "Il mio stalker è andato a trovare i miei genitori"

Ospite nel salotto televisivo, l'ex Ministra, oggi deputata di Italia Viva, ha raccontato di essere stata presa di mira da uno stalker che ha dovuto denunciare

Verissimo, il dramma di Maria Elena Boschi: "Il mio stalker è andato a trovare i miei genitori"

Lo stalking purtroppo è un fenomeno trasversale che colpisce per lo più donne di ogni età ed estrazione sociale, senza fare differenze di professione o nazionalità. A rischio sono anche i personaggi pubblici: non solo soubrette e attrici, che con la loro avvenenza sono costantemente bersaglio di apprezzamenti spesso volgari e insistenti, ma anche professioniste e politiche.

E’ il caso di Elena Maria Boschi, ex Ministra del Governo Renzi e attualmente deputata di Italia Viva, che ha dovuto anche lei fare i conti con uno stalker. L’uomo non si è limitato a contattarla insistentemente sui social, creando decine di profili falsi per avere ancora modo di raggiungerla virtualmente anche dopo essere stato bloccato più volte.

Maria Elena Boschi a Verissimo: “Ho denunciato il mio stalker”

E’ passato infatti allo step successivo: l’ha seguita, inviandole delle foto con le quali le dimostrava di conosce alla perfezione ogni suo spostamento. Nel salotto di Verissimo, intervistata dalla brava Silvia Toffanin, la Boschi ha ricordato quel periodo, durato qualche mese, come un incubo a occhi aperti. Si sentiva seguita ovunque andasse e aveva paura a spostarsi da sola.

Pur di avere un contatto con lei, l’uomo, che viveva a Roma, aveva addirittura violato le norme anti-Covid e la quarantena recandosi sotto casa dei genitori di lei, in Toscana, per conoscerli. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In quel momento, ha spiegato la deputata, non ha avuto paura per lei, che è sempre stata messa in sicurezza dal suo entourage, ma per i suoi cari. Così ha fatto l’unica cosa che poteva e doveva fare: denunciarlo.  

Col senno di poi, però, Elena Maria Boschi ha riflettuto sul fatto che non tutte le donne possono contare sull’appoggio e sulla protezione dei propri cari, com’è successo a lei. “Penso alle altre donne che si sentono sole e per le quali è più difficile avere il coraggio di denunciare” ha spiegato alla Toffanin, ricordando come talvolta neanche le denunce servono a scoraggiare questi uomini che non hanno alcun rispetto della volontà delle loro vittimi, per lo più donne, ma vogliono controllarle e averle a qualsiasi costo.

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