Sul finire di Marzo, Xiaomi ha tenuto un primo evento virtuale che ha portato alla luce (sotto l’egida di Android 11 con interfaccia MIUI 12.5) ben 4 smartphone, quasi tutti di fascia alta, gli Xiaomi Mi 11 Ultra, Mi 11i, Mi 11 Lite 4 e 5G, destinati al mercato globale.
Il flagship killer Mi 11 Ultra (164,3 x 74,6 x 8,38 mm, per 234 grammi) si presenta con un vetro Gorilla Glass Victus curvo su 4 lati, sotto il quale si cela un panoramico (20:9) e luminoso (1.700 nits di picco) pannello AMOLED E4 di Samsung da 6.81 pollici, risoluto in WQHD+ (515 PPI), con 120 Hz di refresh rate dinamico, 480 Hz di campionamento del tocco, in grado di supportare fedelmente (△E≈0,41, JNCD≈0,38) la gamma colore DCI-P3, con beneficio per la visione di film e serie TV (Dolby Vision e HDR10+) senza stancare gli occhi (certificazione SGS Eye Care Display), anche grazie alla 2° generazione del sensore di luce ambientale a 360°, funzionale a implementare le modalità lettura 3.0 e Sunlight 4.0.
Il frontale nasconde lo scanner per le impronte digitali sotto il display e pone in un foro in alto a sinistra la selfiecamera a fuoco fisso, da 20 megapixel (f/2.2, grandangolo a 78°, pixel binning per pixel da 1.6 micron). Sul retro in ceramica color bianco o nero, lo Xiaomi Mi 11 Ultra pone una sorta di studio cinematografico portable orizzontale, in forma di triplice fotocamera, Samsung GN2, da 50 (principale, f/1.95, pixel portati a 2.8 micron via pixel binning 4-in-1, stabilizzazione ottica, modalità notturna con foto sino a 0,02 lux di luce, video 8K@24fps, HDR sfalsato o Stagger-HDR, Dual Native ISO Fusion), 48 (Sony IMX586, f/2.2, ultragrandangolo a 128°, messa a fuoco fasica, OIS, video 8K, modalità notturna, pixel binning 4in1, per pixel da 1.6 micron), 48 (macro e periscopico con zoom ottici 5x, digitali 120x, ibridi 10x, pixel da 1.6 micron, modalità notturna e messa a fuoco fasica, video 8K).
Sempre il modulo fotografico posteriore comprende un sensore ToF per la messa a fuoco laser, capace di catturare la profondità basandosi su 64 zone, e un mini display AMOLED da 1.1 pollici (126 x 294 pixel), ideale non solo come specchio per i selfie, ma anche con funzione di notifica e always on. L’audio, certificato Hi-Res, è erogato da speaker stereo ottimizzati da Harman Kardon.
Senza compromesso alcuno, il settore elaborativo, guidato dal processore Qualcomm Snapdragon 888, con 12 GB di RAM LPDDR5 e 128 GB di storage UFS 3.1 (1.199 euro), beneficia di un sistema di raffreddamento basato su un macro-materiale tri-fase, capace di passare dallo stato solido a quello gassoso passando per quello liquido.All’interno della scocca, per la prima volta IP68, lo Xiaomi Mi 11 Ultra implementa diverse connettività, tra cui il Dual SIM con anche il 5G su ambedue le schedine, il GPS, l’NFC, l’emettitore d’infrarossi, il Bluetooth 5.2, il Wi-Fi 6E e la microUSB Type-C per ricaricare velocemente, a 67W (anche in wireless) via caricatore incluso, la batteria da 5.000mAh, capace della ricarica inversa (a 10W).
In versione “ridotta”, il Mi 11 Ultra arriverà in Cina anche nella variante Mi 11 Pro, aggiuntiva della colorazione verde che, su uno chassis meno esile (8.53 mm) ma più leggero (208 grammi), inclusivo delle combinazioni da 8+128 (4.999 yuan o 650 euro), 8+256 GB (5.299 yuan o 690 euro), e 12+256 GB (5.699 yuan o 740 euro), farà a meno del secondo display, da 1.1 pollici, nel modulo fotografico posteriore, in cui il sensore principale da 50 si accompagnerà con un lo zoom periscopico.
Non meno interessante è il Mi 11i (163,7×76,4×7,8 mm, per 196 grammi, nelle nuance Celestial Silver, Cosmic Black, Frosty White), sempre con un pannello AMOLED E4 di Samsung di tipo True Color: la diagonale visuale scende a 6,67 pollici e la risoluzione cala passa al FullHD+. In compenso, il pannello, non inclusivo di uno scanner per le impronte digitali (sloggiato sul lato), rimane adatto al gaming (120 Hz di refresh rate, 360 di touch sampling), ed alla visione di contenuti fluidi (MEMC) e dettagliati (HR10+) con elevata fedeltà cromatica (∆E≈ 0,35 e JNCD≈ 0,36). La selfiecamera, in un foro al centro, abilitata allo slow motion e alla modalità notturna, è da 20 megapixel (f/2.45).Il consueto stile da Mi 11 series riprende sul retro in vetro, ove a sinistra campeggia una tripla fotocamera verticale, abilitata all’audio zoom, da 108 (principale, pixel binning 9-in-1 per pixel da 2.1 micron, f/1.75, modalità notturna 2.0 e vlog, modalità One-click AI cinema e dual video), 8 (ultragrandangolo da 119°, f/2.2), 5 (macro da 3 a 7 cm, f/2.4). Lato audio, gli speaker sono sempre due, per un audio stereo.
Il segmento connettivo del Mi 11i è mutuato dal fratello maggiore, col Dual SIM 5G dual stand-by, il Bluetooth 5.2, il GPS, l’IR, il modulo NFC, il Wi-Fi 6E, la microUSB Type-C: la batteria, da 4.520mAh, gode della ricarica rapida a 33W mediante il charger ad hoc incluso.Non troppo dissimile è il motore del device, col processore octacore Snapdragon 888 affiancato da 8 GB di RAM LPDDR5 e da uno storage UFS 3.1 che, pur potendo arrivare a 256 GB massimi, in versione global si fermerà a 128 GB (649 euro).
La versione 4G (157 grammi, nei colori Boba Black, Bubblegum Blue, Peach Pink, 299 euro per 6+64 GB) e 5G (159 grammi, nelle palette Trufle Black, Citrus Yellow, Mint Green, 369 euro per 6+128 GB) dello Xiaomi Mi 11 Lite condividono uno chassis in vetro, col Gorilla Glass anteriore (6 nel modello 5G, 5 nell’LTE) a protezione del display Truecolor a 10 bit, da 6.55 pollici, risoluto in FullHD+, con 90 Hz di refresh rate, 240 Hz di frequenza di campionamento, supporto allo spazio colore DCI-P3 ed all’HDR10+, rispettoso per gli occhi (TÜV Rheinland): la selfiecamera, da 16 (4G) o 20 (5G) megapixel, alloggia in un foro in alto a sinistra, mentre lo scanner per le impronte digitali (slim arc) è posizionato su lato. Posteriormente, un modulo in stile Ying e Yang, alloggia su due colonne di sfumature diverse, i moduli della triplice fotocamera e il relativo flash led, sfoggiando un sensore principale da 64 (pixel binning 4-in-1 per pixel da 1.4 micron, f/1.79, autofocus a contrasto), 8 (ultragrandangolo, f/2.2, pixel da 1.12 micron), 5 (telemacro da 3 a 7 cm, f/2.4, pixel da 1.12 micron, autofocus a contrasto).
Ben corposo è il segmento audio, con 2 microfoni, altrettanti speaker, e un output che è Hi-Res anche in wireless. Tra le due versioni del Mi 11 Lite, alcune piccole differenze emergono sul versante computazionale: il modello 4G è mosso dal processore Qualcomm Snapdragon 732G, con 6 GB di RAM LPDDR4x e 64 o 128 GB di storage UFS 2.2. Il modello 5G, mosso dalla CPU Snapdragon 780G, ha due tagli – da 6 od 8 GB per la RAM LPDDR4x, ma una sola possibilità di scelta, da 128 GB, per lo storage UFS 2.2. In compenso, ambedue i modelli supportano il raffreddamento di tipo LiquidCool. Nel ramo connettività, pur ravvisandosi la commutazione Multi-Link 5.0 (senza interruzione tra Wi-Fi e mobile), il modello dual sim 5G dispone del Wi-Fi 6, del Bluetooth 5.2, e dell’NFC mentre il dual sim 4G opta per il Wi-Fi 5, il Bluetooth 5.1, e rilancia col jack da 3.5 mm. Nessun impatto deriva dalle diverse connettività alla batteria, che in tutte e due le versioni del Mi 11 Lite è da 4.250 mAh con 33W di ricarica rapida tramite il caricatore in dotazione.