Festival di Sanremo, Elodie canta Mina ed emoziona tutti con il suo monologo: "L’importante è avere il coraggio di fare"

Elodie fa brillare la sua stella e diventa di questa seconda serata del Festival di Sanremo. Oltre ad aver parlato della sua adolescenza difficile, l'artista si misura con un brano di Mina uscendone a testa alta.

Festival di Sanremo, Elodie canta Mina ed emoziona tutti con il suo monologo: "L’importante è avere il coraggio di fare"

Elodie Di Patrizi è ormai diventata una certezza nel panorama della musica italiana. La sua carriera artistica inizia nel 2009 nella trasmissione di Rai 2 “X Factor”, dove viene però eliminata durante le fasi iniziali. Il primo vero boom arriva nel 2015, quando decide di partecipare ad “Amici di Maria De Filippi” in cui arriva al secondo posto ma riesce comunque a portarsi a casa il premio della critica giornalista Vodafone e il premio RTL 102.5 – Amici alla radio.

Nel 2017 riesce per la prima volta a salire sul palco del teatro Ariston di Sanremo con il brano “Tutta colpa mia“, scritta da Emma Marrone, Oscar Angiuli, Francesco Cianciola e Giovanni Pollex riuscendo ad arrivare fino alla serata finale e classificarsi alla sesta posizione.

La vera consacrazione però avviene nel 2020 con il brano “Andromeda” che partecipa al Festival condotta per la prima volta da Amadeus e Rosario Fiorello. Nonostante si classifichi solamente alla settima posizione, il brano viene ricordato come una delle canzoni più belle di quella edizione, con Billboard Italia che l’ha descritto come “uno dei brani più moderni e strutturalmente complessi”.

Elodie ritorna sul palco da ospite

Prima di diventare una star internazionale Elodie, come ha già raccontato in un paio di interviste in passato, ha dovuto affrontare un’adolescenza molto difficile. Nata e cresciuta nella borgata romana di Quartaccio, da padre italiano e madre francese creola, dopo la separazione dei suoi genitori ancora giovanissima si è dovuta trasferire a Lecce ove lavora nelle discoteche prima come cubista e poi come vocalist.

In questa serata la cantante, oltre a portare la sua voce sul palco, ha voluto raccontare un po’ della sua vita: “Il mio quartiere mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto e non parlo solo delle privazioni materiali, come non avere l’acqua calda o non riuscire ad arrivare a fine mese, ma parlo anche della voglia di sognare. Non mi sentivo all’altezza, tante volte non mi sono data una possibilità. Non ho finito il liceo, non ho preso la patente, non ho studiato canto. Ho sbagliato, lo so”.

La vera svolta è arrivata a 20 anni, quando ha conosciuto il jazzista Mauro Tre e tra le lacrime dichiara: “Mi hai dato una possibilità dove non me la sono data io. Tutti meritiamo una possibilità e tu mi hai fatto amare il jazz. Quello che mi ha insegnato Mauro è che non bisogna sempre sentirsi all’altezza delle cose, l’importante è avere il coraggio di farle e poi si aggiusta in corsa. Probabilmente io non sono all’altezza di questo palco, ma essere all’altezza non è più un mio problema, perché essere all’altezza è un punto di vista”.

Elodie nel finale si esibisce in “Mai così“, brano presente nell’album di Mina intitolato “Studio Uno 66” e conosciuta soprattutto per essere stata la sigla finale della trasmissione “Studio Uno”. L’esibizione, nonostante l’orario e l’emozione per un racconto così delicata, è stata quasi vicno alla perfezione convincendo sia il pubblico che la critica, dimostrando a tutti di aver davvero meritato di salire sul palco di Sanremo.

Nella stessa serata poi si esibisce con un mash-up di canzoni, in cui tra i tanti brani che porta sul palco è presente “Could You Be Loved” di Bob Marley e “E la luna bussò” di Loredana Bertè. Ottima l’esibizione con Rosario Fiorello dove insieme cantano “Vattene amore”, rendendo così omaggio ad Amedeo Minghi e Mietta.

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