C’è molto fermento intorno al “Festival di Sanremo” e la curiosità per come verrà gestita la kermesse più famosa d’Italia si fa sempre più forte. Il periodo di forti restrizioni causate dall’emergenza Coronavirus, ha reso necessaria una rivisitazione generale della gestione sia del pubblico che di molti altri aspetti organizzativi.
Amadeus in veste di direttore artistico e conduttore del Festival, ha ritenuto necessario fare un po’ di chiarezza e ha scelto di rilasciare alcune sue dichiarazioni al “Corriere della Sera“. Sulle pagine del quotidiano, il presentatore Rai cerca di spiegare come verrà avviata la macchina organizzativa di Sanremo: “Pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea“.
Il Festival di Sanremo non viene considerato come un evento live, bensì come un programma televisivo e per questo motivo dovrà sottostare alle norme adottate da tutti le altre trasmissioni in onda in questo difficile periodo storico, anche se il numero delle persone che dovranno intervenire per rendere possibile la realizzazione del Festival, è notevolmente maggiore rispetto ad altri spettacoli televisivi, sia in fatto di pubblico che di staff.
Festival di Sanremo, le parole di Amadeus
Amadeus rivolge un pensiero a tutto il mondo dello spettacolo e non nasconde la sua speranza di poter presto tornare ad una normalità: “Penso che con le dovute accortezze, i distanziamenti e i numeri ridotti, teatri e cinema dovrebbero riaprire” ha sentenziato con decisione.
Inoltre è intransigente e ha le idee ben chiare sul destino del “suo” Festival: “O Sanremo si fa in sicurezza – perché la salute viene al primo posto – oppure non si fa” puntualizza con fermezza e decisione Amadeus. Allo stesso tempo, però, uno slittamento procurerebbe diversi disagi anche perché non si ha la certezza di come potrà evolversi la situazione in futuro.
Ma una cosa Amadeus vuole che sia ben chiara e cioè che lui non ha nessuna intenzione di accanirsi per la messa in onda del Festival di Sanremo: “Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo devo volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022″.