Twitter, il celebre microblog internazionale simboleggiato da un canarino azzurro, torna a far parlare di sé con varie iniziative volte a migliorarne l’esperienza d’uso, oltre che con alcune novità pratiche, tra cui il ritorno del client su macOS, e la rimozione del geotagging dai post condivisi.
Con lo scopo di incrementare la dimensione di ambiente sicuro in cui avviare delle sane conversazioni, Twitter ha appena intrapreso due importanti iniziative. La prima si è sostanziata in una revisione (consultabile presso twitter.com/rules)), in senso esemplificativo, delle norme di utilizzo della piattaforma che, ora, sono state raggruppate in 3 macro-categorie organizzative, tra cui autenticità (con riferimento anche alla manipolazione o all’integrità elettorale), privacy, e sicurezza: in più, vi è stata una riscrittura stessa delle norme, il cui testo scende da 2.500 a 600 parole, con massimo 280 caratteri a disposizione per palesare quello che, come ad es. lo spam, non è possibile eseguire. Ogni normativa, infine, sarà destinataria di una propria pagina che, in ottica di assistenza, sarà provvista di importanti risorse e link di approfondimento.
Sempre nell’ottica di rendere Twitter un ambiente sicuro, lo staff del CEO, Jack Dorsey, ha reso noto di aver bannato 4.779 account iraniani, legati alla presidenza di Hassan Rohani, autori di circa 2 milioni di cinguettii, con i quali veniva offerta una visione distorta di eventi internazionali (mettendo in risalto la posizione diplomatica di Teheran), o legati alla politica locale (sia interna al paese, che in relazione ai rapporti dello stesso con Israele): a questi si aggiungerebbe la rimozione di altri 150 account, alcuni dei quali legati all’agenzia russa nota per aver influenzato le presidenziali americane del 2016, altri al Venezuela, o al secessionismo catalano (con focus sul referendum per la separazione dal resto della Spagna). Per migliorare questi risultati, poi, è stata ufficializzata l’acquisizione della start-up inglese Fabula AI la cui tecnologia di verifica delle notizie, addestrata su enormi dataset informativi, è in grado di riconoscere determinati pattern comportamentali in ambito condivisione e diffusione e, ipso facto, di intervenire sul nascere, bloccando la propagazione delle fake news.
Passando a novità più tangibili per l’utente medio, Twitter ha annunciato d’aver rimosso la funzione di geotagging dei post, introdotta nel 2009 per consentire agli users di cercare i post in base alla posizione precisa condivisa. La natura di questa misura, che porta alla sparizione dell’iconico simbolo del pin dalla finestra di composizione dei tweet, sembra riconducibile a motivazioni di scarso uso della feature: d’ora innanzi, chi volesse condividere comunque la propria posizione, potrà avvalersi della fotocamera in-app che, nello scattare delle foto, include – tra i metadati – appunto la posizione GPS dello scatto. Naturalmente, in ottica privacy, è possibile disattivare tutto ciò, intervenendo – nell’app per iOS/Android – nelle impostazioni, alla sezione “privacy e sicurezza”.
Infine, una lieta notizia per gli amanti del mondo Apple. Cupertino, infatti, all’insegna di una retromarcia rispetto allo scorso Febbraio quando venne cessato il supporto al client Twitter per macOS (con l’invito a recarsi sul browser per consultare il microblog), ha comunicato che, grazie al framework Catalyst, presentato allo scorso WWDC 2019 per la traslazione delle app da iOS/iPadOS a macOS, è in preparazione una nuova app twitteriana capace di girare sui sistemi animati dal nuovo macOS Catalina.