"Femme 1900": l’Art Nouveau rende immortali le donne in cammino verso la modernità

La mostra “Femmes 1900”, visitabile fino al 21 luglio alla Galleria Bertoia di Pordenone, consegna un'eccellente digressione della donna Art Nouveau attraverso variegati manufatti artistici provenienti da collezioni private.

"Femme 1900": l’Art Nouveau rende immortali le donne in cammino verso la modernità

La mostra “Femmes 1900 – La donna Art Nouveau” sull’immagine della donna nel periodo Art Nouveau, fino al 21 luglio alla Galleria Bertoia di Pordenone, è incentrata su manufatti artistici provenienti da collezioni private, sull’omaggio a Eugène Grasset, pittore, incisore, pubblicitario, grafico francese considerato uno dei pionieri del Liberty. L’esposizione, curata da Maurizio Lorenzo, rappresenta la donna del 1900, consegnando una panoramica a livello europeo ed internazionale che mette in risalto il periodo in cui l’Art Nouveau, nata in Inghilterra, giunse in Europa, in Francia, Germania e Italia.

La mostra espone l’Art Nouveau in numerose declinazioni: scultura, grafica, oggetti di uso, ceramica, oggetti di metallo, vetri, poster, pubblicità, attraverso quasi 300 pezzi originali provenienti da tutta Europa. Le dive dello spettacolo, come Sarah Bernhardt, Loie Fuller, Cléo de Mérode, sono immortalate nei manifesti di Toulouse Lautrec, Mucha, Grasset e Privat Livemont, le signore borghesi sono eternizzate nei dipinti di PoetzschFranzoni e nelle sculture, nei vasi e nelle lampade di Larche, Rivière, Fortiny. Il visitatore potrà assaporare le varie declinazioni dell’Art Nouveau, il Modernismo spagnolo, l’Art Nouveau francese, il Liberty italiano, la Secessione austriaca, lo Jugendstil tedesco.

L’emancipazione della donna agli inizi del Novecento

Verso la fine del XIX sec. la condizione della donna si modificò in modo significativo; l’indipendenza ed il desiderio di possederla divennero preminenti nel lato muliebre della società e nella borghesia metropolitana molte signore disponevano di un loro reddito. In quel periodo artisti e designer dell’Art Nouveau ritrassero le donne in forme attraenti, accattivanti, idealizzate, snelle, voluttuose, dai capelli fluenti.

La pubblicità prese ad utilizzare l’immagine femminile per vendere variegati prodotti, per ammaliare il fruitore e portarlo all’acquisto. Numerosi artisti dell’Art Nouveau strumentalizzarono l’erotismo, come il pittore e artista decorativo ceco Alphonse Mucha. L’attrice teatrale e cinematografica francese Sarah Bernhardt divenne un’icona dello stile Art Nouveau, la sua immagine venne utilizzata per pubblicizzare cosmetici, vestiti, prodotti alimentari, come i biscotti Lefèvre-Utile, ispirò numerose opere di Alphonse Mucha, e commissionò gioielli, oggetti di porcellana ad artisti come René-Jules Lalique.

La danzatrice Loie Fuller è considerata l’essenza stessa de l’Art Nouveau: debuttò sul palcoscenico di Parigi nel 1892 presso le Folies Bergère, fu una delle prime interpreti della danza a corpo libero, le sue coreografie ardite e innovative la fecero divenire una pioniera dell’arte del balletto, al pari di Isadora Duncan.

L’evoluzione della moda 

L’evoluzione dell’abbigliamento rappresenta una metafora della mutazione della condizione femminile nella società: la crinolina, che ingesssava le donne a metà dell’Ottocento, venne sostituita dalla donna nel suo contesto domestico, salottiero, senza busti e costrizioni. L’abito agevolava le donne nell’uscita da casa, la velocità della vestizione invogliava all’emancipazione, alla ricerca di sé stesse oltre l’alveo familiare. Tra Otto e Novecento la concezione “decorativa” dell’abito femminile viene accantonata per dar spazio all’eleganza unita alla praticità.

Gli stilisti di moda dell’Art Nouveau crearono abiti da donna più leggeri e facili da indossare ogni giorno: tessuti morbidi e trasparenti, linee sinuose in tonalità moderne, cominciarono a prendere campo. L’estetica preraffaellita partorì un’immagine nuova della donna, il momento storico, segnato da ardenti conflitti culturali di fine secolo, l’avvento delle nuove tecnologie, le mode esotiche provenienti da altre culture, il Colonialismo, la modernizzazione dei trasporti e delle reti di comunicazione, consentirono un’apertura mentale del tutto innovativa: l’Art Nouveau promosse l’avvento del futuro.

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