Apre a Torino il Museo di Arte Urbana Aumentata

Un nuovo museo, il MAUA, apre a Torino. Una nuova realtà di animazione, tecnologia, arte, ma anche di tantissimi contenuti creativi e grafici realizzati da tantissimi giovani e che dà modo di apprezzare ancora di più il capoluogo piemontese.

Apre a Torino il Museo di Arte Urbana Aumentata

Dopo la prima edizione a Milano nel 2017, anche Torino si appresta ad aprire il MAUA: il Museo dell’Arte Urbana Aumentata, che è possibile visitare grazie ad una app dedicata in un percorso che vede ben 46 murales animati, tour guidati nella periferia della città, oltre alla mostra e ad un catalogo specifico.

Si tratta di un progetto vincitore del Bando alle Periferie AxTO, promosso dal Comune di Torino nell’ambito del Programma per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie. Nei primi giorni di aprile, il 6-7, ha aperto al pubblico con delle visite guidate e una mostra per far conoscere questa nuova realtà.

Il Cultural Manager di Bepart, Jonis Jaccarino, che ha presentato l’app, parla in questo modo del progetto: “MAUA nasce dalla volontà di agire sul sociale attraverso soluzioni creative, bottom up e inclusive, agendo in quei luoghi e con quelle persone solitamente estromesse dai processi creativi”. Una società che collabora con altre realtà di questo mondo: BASE Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni, Terre di Mezzo, PUSH, Camera – Centro Italiano per la fotografia, Iur – Innovazione sostenibile e l’associazione SAT – Street Art Torino.

Un progetto che coinvolge tantissimi studenti e giovani creativi, dando loro la possibilità di partecipare a workshop di realtà aumentata, e fotografi che, con le loro macchine fotografiche, percorrono alcuni quartieri della città, quali Falchera, San Salvario, Dora, Mirafiori e Vallette, per trasformare il materiale raccolto in un contenitore animato. Un progetto che coinvolge varie associazioni, un museo a cielo aperto libero e personalizzabile da chiunque voglia aderire.

È possibile visitare il Museo MAUA dopo il download dell’app Bepart. Appena si giunge sul posto, bisogna inquadrare il murale con lo smartphone e i murales cominciano a trasformarsi e animarsi grazie alle varie tecnologie. In concomitanza con la mostra e le visite guidate, vi è anche un catalogo che raccoglie tutte le opere del Museo. Lo stesso Jaccarino spera che questo processo possa estendersi ad altre realtà e situazioni in modo da farlo conoscere il più possibile.

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