Twitter, da qualche tempo, rischia di rubare a Facebook lo scettro di social network più attenzionato dai media. Di recente, la piattaforma di Jack Dorsey, infatti, ha subito qualche importante cambio dirigenziale, e ammesso la realizzazione di un’utile funzionalità per “bonificare” le discussioni sulla sua piattaforma. Intanto, però, arrivano problemi con la Commissione Europea, e – in tema di brevetti violati – con BlackBerry.
Quello attuale è decisamente un tempo di grandi cambiamenti per Twitter che, nelle scorse ore, ha dovuto confrontarsi con l’addio, dopo oltre un decennio di presenza nel consiglio d’amministrazione, del suo co-fondatore, Evan Williams: quest’ultimo partecipato al varo del social nel 2006, assieme all’attuale CEO Jack Dorsey, ed all’imprenditore Biz Stone, nel 2008 ne divenne amministratore delegato. Nel documento consegnato all’equivalente americano della Consob (la Securities and Exchange Commission), nel dirsi contento per quanto fatto da Twitter durante la sua militanza in azienda, ha confermato che continuerà a tifare per la “sua” creatura anche nel mentre, d’ora innanzi, si concentrerà su altri progetti.
Alla novità menzionata, se n’è subito aggiunta un’altra, dacché la programmatrice Jane Manchun Wong (@wongmjane) ne ha fatta un’altra delle sue, analizzando il codice di una versione di Twitter per Android: dal reverse eringineering attuato, è emerso che Twitter stia lavorando ad una funzione che consentirà di nascondere, in calce ai propri post, i commenti ritenuti inopportuni, con annessa opzione per visionare nuovamente quanto nascosto.
Interpellata da TechCrunch, Twitter – tramite la sua senior program manager, Michelle Yasmeen Haq – ha ammesso che tale funzione sia in fase di lavorazione (con test calendarizzati per i prossimi mesi), visto che l’azienda – avendo in grande considerazione chi avvia discussioni interessanti – desidera fornir loro degli strumenti che gli aiutino a mantenerle sane, in modo che le persone avviino le discussioni con serenità, senza sentirsi bloccati o frenati dall’eventuale comparsa di commenti fuori luogo o negativi.
Intanto, qualche problema non manca neppure per Twitter, come ultimamente per YouTube o Facebook. Nelle scorse ore, la Commissione Europea ha diffuso il rapporto di Febbraio in merito all’assunzione di impegni, da parte dei big hi-tech, verso la lotta alla disinformazione: anche il microblog del canarino azzurro è stato rimproverato, nella fattispecie per non aver rispettato gli impegni assunti a Gennaio quanto a trasparenza delle inserzioni pubblicitarie politiche.
Infine, se ancora non fosse abbastanza, anche BlackBerry (ora di TCL) ha sganciato la classica bomba nei riguardi di Twitter, depositando – presso la US District Court for The Central District della California – una richiesta di risarcimento, nei riguardi di Twitter, accusata di aver violato ben 7 brevetti della sua app di messaggistica, BBM, nata ben 14 anni fa: dai documenti depositati, si evince che le violazioni riguarderebbero vari ambiti, tra cui anche il modo di rendere le notifiche meno invasive, silenziando gli avvisi di interi thread, ed il modo di rendere un nuovo messaggio su un dispositivo mobile.