Twitter: ecco le innovazioni epocali in arrivo sul microblog del canarino azzurro

Poco dopo la sua audizione davanti al Congresso degli USA, il Ceo di Twitter - Jack Dorsey - ha cinguettato nel suo account prospettando una serie di cambiamenti epocali per il microblog del canarino azzurro: ecco cosa dobbiamo aspettarci.

Twitter: ecco le innovazioni epocali in arrivo sul microblog del canarino azzurro

Qualche giorno fa, il CEO e co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, si è presentato davanti al Congresso USA e, in seguito, ha condiviso una serie di cinguettii con gli iscritti della piattaforma, quasi per fare un bilancio di tutti questi anni di attività: l’occasione, però, si è rivelata proficua anche per prospettare alcuni grossi cambiamenti del famoso microblog del canarino azzurro.

In primis, Dorsey ha paragonato Twitter ad una piazza, seppur virtuale, affermando che come in quella vera, anche in questa, circolano idee che ispirano ed altre che – come le bugie – dividono: per sgominare questo problema, contro la cui vastità lui e il suo staff erano impreparati, si è iniziato a fare pulizia, senza la quale si rischierebbe di sparire.

Tuttavia, le misure intraprese sono state giudicate non sufficienti, e solo propedeutiche a prossimi cambiamenti potenzialmente “epocali” in quanto impattanti sui motivi per i quali un utente compie o non compie qualcosa su Twitter: come già accennato al prestigioso Washington Post, una di tali migliorie potrebbe sostanziarsi in una nuova TimeLine, mentre altre misure potrebbero coinvolgere gli attuali “incentivi” posti nei prodotti del canarino azzurro, dacché esprimono un ormai obsoleto punto di vista su ciò che si vuole che le persone facciano: detto altrimenti, e fuori di metafora, in questo caso a cambiare potrebbero essere sia i like, che il modo in cui viene visualizzato l’ammontare dei follower o seguaci/fan.

Non solo. Durante l’audizione al Congresso, il senatore Mark Warner chiese al boss di Twitter se considerasse giusto che le persone potessero sapere con chi parlavano, cioè se con un robot o un essere umano e, a tal proposito, Dorsey replicò – come poi confermato su Twitter stesso – che era certo auspicabile fornire maggiori informazioni sui tweet e gli account che li pubblicano.

Tra l’altro, sono già forti gli sforzi per identificare i bot, ma non è facile qualora i loro algoritmi simulino comportamenti umani. In ogni caso, è allo studio di poter fornire – attraverso le API proprietarie – informazioni di corredo che etichettino quei profili che si sia riusciti a comprendere come gestiti da script di automazione. 

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