È arrivato il tempo di salutare anche le lampadine alogene. Si tratta, come è ben noto, di lampadine che al giorno d’oggi consumano molto, avendo addirittura come classe energetica la lettera D. Per fortuna le alternative più ecologiche ed economiche esistono e utilizzarle comporterà un risparmio in bolletta nel tempo notevole.
La commissione Europea ha decretato l’uscita dal mercato delle lampadine alogene e sarà attuato già dal 1 settembre del 2018. Ciò significa che per la prossima lampadina fulminata, dovrà obbligatoriamente essere sostituita con una lampadina a LED, per esempio, che è 5 volte più efficiente e fa più luce. Ciò comporta un guadagno in termini di ambiente, industrie e portafoglio dei consumatori.
Quanto si risparmia con le lampadine a LED, rispetto a quelle alogene
Secondo i dati dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, utilizzare delle lampadine a basso consumo energetico, consente in un anno di risparmiare un consumo energetico pari a quello dell’intero Portogallo. Ciò significa, non solo, consumare solo 48 TWh di energia elettrica, ma anche di risparmiare 15 milioni di tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera entro il 2025.
Paragonando la lampada a LED con quella alogena, si ottiene un risparmio di 115 euro all’anno, considerando che il ciclo di vita delle lampade a LED è di 20 anni. Inoltre, i prezzi dei LED, scenderanno sempre più e ciò comporta un ulteriore risparmio.
Ad essere bandite dal mercato sono le classice lampade con i bulbi in vetro a forma di pera adirezionali, mentre non sono incluse nel divieto le lampade alogene direttive, quindi i cosiddetti faretti, le lampade con attacco G9 e R7S, ovvero i classici proiettori e le lampade da tavolo. La regola non vale per le lampade già presenti nei negozi, ma solo per quelle che dovranno uscire dalla fabbrica.