Kaleidoscope: compie 50 anni il film violento che non fecero girare ad Hitchcock

Hitchcock lo voleva produrre, ma alla fine fu convinto ad abbandonare l’idea: il pubblico degli anni ‘60 non era pronto ad assistere ad un film così violento ed estremo. Se fosse stata prodotta, la pellicola festeggerebbe in questi giorni mezzo secolo di vita.

Kaleidoscope: compie 50 anni il film violento che non fecero girare ad Hitchcock

Alfred Hitchcock era convinto che si potesse fare, ma il mondo di allora non era ancora pronto ad un film così crudo, violento e scioccante. Era il 1968, i movimenti studenteschi si stavano affacciando sulla scena, mettendo in discussione le conquiste raggiunte nei primi due decenni del Dopoguerra. Se fino a poco tempo prima la gente chiedeva per lo più benessere, con il 1968 si incominciò a pretendere un cambiamento anche a livello di diritti civili.

Fu proprio in questa contesto che il maestro del brivido concepì Kaleidoscope, un film esplicitamente violento, agghiacciante e sconvolgente, incentrato sui crimini di un serial killer necrofilo, probabilmente gay, il cui istinto assassino veniva scatenato dalla cruciale presenza dell’acqua. Non a caso le scene più cruente avrebbero dovuto svilupparsi nei pressi di una cascata, di una raffineria di petrolio e in cantiere navale: decisamente troppo per un pubblico che negli anni ’60 non aveva ancora del tutto digerito il trauma di Psycho.

Nella seconda metà degli anni ’60, il regista inglese aveva già girato tutti i suoi film di più grande successo. Per molti aveva già imboccato il viale del tramonto, e la critica non aveva dato il giusto risalto ai suoi ultimi film: Marnie e il Sipario strappato non avevano proprio convinto. Una parte degli addetti ai lavori era addirittura convinta che non avrebbe più potuto rinverdire i fasti di un tempo.

Ma il regista non si dava per vinto. Seguendo il cinema europeo, era rimasto particolarmente impressionato dalla Nouvelle Vague francese e dal Neorealismo italiano. E dopo aver visto Blow-up di Antonioni, pellicola uscita nel 1966, confessò allo sceneggiatore Howard Fast: “Oddio, questi registi italiani stanno un secolo avanti rispetto a me dal punto di vista della tecnica. Che cosa ho fatto per tutto questo tempo?“.

Hitchcock, che nel frattempo aveva già depositato i diritti della storia che sarebbe sfociata in Kaleidoscope, chiese allo stesso sceneggiatore di Psycho di scrivere una sceneggiatura. Ma quest’ultimo, scioccato dalle richieste del regista, declinò l’incarico. Il maestro del brivido contattò quindi Benn Levy, un suo vecchio amico con il quale non collaborava da almeno 30 anni. Quest’ultimo diede la propria disponibilità, ma dopo aver girato alcune scene, la MCA/Universal rifiutò categoricamente di dare un seguito al progetto. A quel punto Hitchcock si diede definitivamente per vinto, ma alcune idee furono riproposte in Frenzy, l’ultimo film di successo girato dal genio del cinema nel 1972.

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