I CD hanno già lasciato il passo ai loro attuali e futuri dominatori in quanto a memorizzazione delle informazioni e diffusione della musica, campi nei quali hanno dominato dagli anni ’90 fino al 2010 circa: oggi comanda la digitalizzazione, la diffusione e la registrazione dei propri dati attraverso Internet ed i grandi mezzi di memorizzazione.
La notizia non è tutta qui in quanto, a confermare questa tendenza, negli Stati Uniti ha chiuso l’ultima fabbrica che produceva compact disc, l’impianto di Terre Haut, nello stato dell’Indiana, di proprietà della Sony: la mano passa infatti ad altre aziende extra statunitensi, la Technicolor e la tedesca Bertelsmann, che continueranno a produrre i CD fuori dal territorio della bandiera a stelle e strisce.
Abbandoneranno l’impianto di Terre Haut 375 dipendenti, mentre ne rimarranno 300 che continueranno a lavorare per conto della Sony per la produzione di DVD Blue Ray per la piattaforma di gioco Playstation, e per la realizzazione di Mini Disc utilizzati per gli impianti di proiezione di immagini e filmati.
I CD, dalla metà degli anni Ottanta, hanno progressivamente conquistato il mercato che era di competenza dei vinili e delle musicassette per la riproduzione della musica: successivamente, sono stati sempre più utilizzati in campo informatico. Oggi, si sta concretizzando il passo inverso, ed il compact disc sta venendo sostituito dal web per la memorizzazione e per la vendita dei brani musicali.
Gli appassionati dei CD, dei loro riflessi cromatici e delle loro custodie, possono però stare tranquilli, almeno per il momento. In Europa, Sud America ed in Oriente, ci sono decine e decine di impianti industriali che continuano a produrre i compact disc: dovrà passare ancora molto tempo, quindi, prima dell’estinzione del disco dal riflesso dell’iride. Oltretutto, va tenuto conto che i vinili sono tornati e conoscono una seconda giovinezza: lo stesso scenario si potrebbe configurare tra vent’anni anche per i compact disc.