Come noto, al CES 2018 è in corso la più importante fiera dell’elettronica, ed anche chi non vi è presente con nuovi prodotti ne sta approfittando per annunciare le sue prossime novità: si spiega così, ad esempio, che il produttore cinese Vivo abbia colto l’occasione per pre-annunciarvi il suo primo, prossimo, smartphone con scanner delle impronte (Synaptics) integrato sotto il display, mentre Samsung – che al CES 2018 ha portato prevalentemente portatili – nel corso di una conferenza stampa ha sganciato le sue bombe a proposito del Galaxy X e dei Galaxy S9.
Nelle scorse ore, il presidente della divisione mobile di Samsung – DJ Koh – ha tenuto una conferenza stampa in quel di Las Vegas, nel corso della quale ha comunicato i prossimi progetti del suo gruppo. Tra questi, il primo concretizzerà entro il Dicembre di quest’anno, quando verrà rilasciato Bixby 2.0, il nuovo maggiordomo virtuale della grande S che, dal 2020, dovrebbe essere di serie su tutti i device Samsung.
Il progetto più remoto, invece, riguarderà lo smartphone pieghevole, popolarmente indicato come Galaxy X: Koh ha svelato che tale dispositivo esiste, e che è pronto: ciò nonostante, verrà annunciato nel 2019, quando saranno stati risolti non meglio precisati problemi alla UX (user experience). Qualche giorno fa, il portale sudcoreano ET News aveva pubblicato un dossier nel quale ipotizzava che questo singolare telefono, in predicato d’essere commercializzato ad un prezzo “ultra-premium“, intorno ai 1000 dollari, avrebbe avuto un display OLED da 7.3 pollici, prodotto in casa (dalla divisione Samsung Display).
L’ultima grande rivelazione del dirigente Samsung ha riguardato l’atteso Galaxy S9, destinato ad essere presentato in concomitanza con il MWC 2018, calendarizzato a Barcellona tra il 26 Febbraio ed il 1° Marzo: probabilmente, questa è l’opinione degli addetti ai lavori, un paio di giorni prima di cotal fiera, in modo da portare i nuovi top di gamma in commercio già a partire dal Marzo 2018 (a conferma di questa tempistica concorrono sia le già ottenute autorizzazioni della FCC americana, che il fatto che Samsung si sia già procurato i moduli fotografici anteriori, da Patron per l’S9, e da Power Logics per l’S9 Plus).
Per quanto riguarda le specifiche del futuro Galaxy S9, ulteriori dettagli vengono – però – da terze parti, a suon di rumors. Per quel che riguarda l’estetica, oltre alle colorazioni nero (Midnight Black) ed oro, ed alla suggestiva Artic Silver, vi sarà anche un inedito blue (fusione di Coral e Deep), e la tonalità Orchid Grey. Il frontale, poi, sarà molto “conservativo” con la lunetta superiore praticamente uguale e solo un millimetrico (1 o 2 mm) affinamento di quella inferiore.
Concentrandoci sulla sostanza, sembra che dagli iPhone X di Apple verrà copiata una specifica molto utile, quella di adottare schede madri con componenti impilate, secondo la struttura SLP (Substrate Like PCB), in modo da lasciare spazio ad altre componenti, verosimilmente ad una più capiente batteria.
I moduli fotografici dei due Galaxy S9, normale e Plus, verranno predisposti dalla divisione Samsung Electro Mechanics: nel Galaxy S9 vi saranno “semplicemente” sensori migliorati sia sul posteriore (un solo modulo, con focale a f/1.5) che sul davanti, dove le componenti necessarie al nuovo scanner dell’iride verranno nascoste direttamente nella fotocamera anteriore (dotata di scansione 3D del volto). Nel Galaxy S9 Plus, accreditato di una doppia fotocamera posteriore (focale a f/1.4), sul davanti vi saranno – invece – due fori distinti per selfiecamera e biometrica dell’iride. In ambedue i modelli di Galaxy S9, vi sarà un doppio speaker stereo, e lo scanner per le impronte sarà posto sul retro, sotto il modulo fotografico, mentre – com’è facile intuire – il display, che dovrebbe occupare più dell’85% del frontale, pur essendo un Infinity Display con rapporto di forma 18.5:9 e risoluzione QHD, sarà un 5,8 pollici nel primo, e un 6.2 pollici nel secondo.
In tema di processori, vi sarà – in alcuni mercati – lo Snapdragon 645 e – in altri mercati – il proprietario octa core (fino a 2.9 GHz, con GPU ARM Mali G72MP18) Exynos 9810 che, pur fresco di presentazione (4 Gennaio), ha già vinto degli Innovation Awards al presente CES 2018: il merito di tali riconoscimenti andrebbe ripartito in egual modo tra il processo produttivo a 10 nanometri di seconda generazione, il modem Gigabit (1,2 Gbps) LTE (Cat.18), la configurazione dei cluster DynamiQ, il core Exynos M3 (di terza generazione) contraddistinto da più memoria cache, e pipeline più ampie, ed il deep learning basato sulle reti neurali, che permetterebbe di riconoscere meglio gli oggetti, categorizzandoli più velocemente, e le persone, ottenendo sblocchi del device più precisi e sicuri (con relativa conservazione di impronte e volti in una sandbox criptata).
Ai processori in questione, verrà affiancato un doppio – nuovo – IPS (Image Signal Processor) che, a fronte di un minor consumo energetico, offrirà il supporto sino a 4 moduli fotografici che, nel modello Plus, quasi sicuramente si sostanzieranno nello scanner dell’iride, nella selfiecamera, ed in due fotocamere posteriori: altra specifica del nuovo IPS, che ha portato a parlare di “camera reimagined“, sarà costituita da un’avanzata stabilizzazione di foto e video, che potranno arrivare fino al 4K@120fps.
Secondo una fonte interna all’azienda, verranno applicati precisi tagli di memoria. Il Galaxy S9 (SM-G960F) dovrebbe avere 4 GB di RAM, e due pezzature di storage espandibile (da 64 e 128 GB), mentre l’S9 Plus (SM-G965F) avrebbe 6 GB di RAM, e 3 opzioni di archiviazione (64, 128, e 256 GB), con 512 GB riservati a pochi, selezionati, mercati (forse quello sudcoreano e cinese).
Il resto della scheda tecnica dei nuovi Galaxy S9 dovrebbe prevedere, in basso, il jack da 3.5 mm per le cuffie, ed una porta USB Type-C con cui ricaricare la batteria, dotata di ricarica rapida che, nel modello compatto, dovrebbe arrivare a 3200 mAh. Non mancherà la ricarica wireless, almeno secondo alcuni immagini leaker che mostrano una bobina di ricarica dei venturi Galaxy S9 che, a questo punto, dovrebbero avere un design full body in vetro: in questo modo sarà possibile avvalersene sia sulle basette Qi, che nel DeX Pad, la docking che trasformerà il telefono nel cuore di un miniPC, consentendogli – nel contempo – di fare da trackpad o touchpad quando in Dex Mode.