I piccoli produttori indipendenti di videogiochi sono ricchi di originalità e di colpi di genio per riuscire a sfondare nel mercato videoludico. La produzione di un titolo nuovo e diverso dagli altri costituisce la possibilità di avere il “visto d’ingresso” in un mercato pieno di produzioni colossali e di grandi nomi.
Jason Roberts, nel corso di sette lunghi anni, ha creato un gioco originalissimo, diverso da tutti gli altri, un puzzle game completamente diverso dai canoni di quelli messi in campo dagli studi di programmazione più titolati e così ha avuto il modo di ottenere consenso e successo grazie ad una produzione innovativa nel campo delle avventure grafiche: “Gorogoa”.
“Gorogoa” innanzitutto è un’opera d’arte, a testimonianza che Roberts è anche un grandissimo disegnatore, oltre che un geniale ingegnere informatico. La grafica è interamente creata dalla mano del produttore del gioco e si divide in quattro finestre che compongono la schermata del gioco nelle quali risolvere i vari enigmi.
Il gioco è del tutto privo di testo, a differenza della maggior parte delle avventure grafiche, e la storia si divide sulla progressione alternata in queste finestre: i puzzle saranno un vero rompicapo per il giocatore e la loro risoluzione richiederà diverso tempo, coinvolgendolo del tutto per portare avanti la storia verso il suo finale.
La progressione nelle vari immagini è di altissimo livello: selezionando un particolare ci si può trovare immersi in uno scenario completamente diverso da quello che ci si attende, trovando dei particolari originali e sorprendenti che permetteranno l’avanzata in quella schermata, alternando sempre il processo di risoluzione dell’avventura tra le varie finestre in cui è suddivisa la schermata.
Il gioco così spinge il giocatore in una esperienza molto intensa. L’unico difetto di questa opera d’arte risiede nella longevità di “Gorogoa”, la quale si esaurisce nel giro di due-tre ore: un problema trascurabile se si viene coinvolti intensamente in questa esperienza di gioco, più rilevante se non si apprezza appieno quest’opera.