Quella che si è appena aperta è una settimana molto importante per Twitter. Il social di Jack Dorsey, infatti, ha inaugurato la “Hack Week”, ovvero una settimana in cui i suoi dipendenti condivideranno le proprie idee con gli iscritti al microblog, ricevendo suggerimenti che, poi, faranno da base per l’introduzione di nuove funzioni. Una di queste ultime, invero, la feature “salvatweet” per una lettura successiva dei cinguettii, è già in sperimentazione.
Twitter ha introdotto da poco il superamento dello storico limite dei 140 caratteri per post, portandolo a 280, pur occultando gli ulteriori 140 con una tendina a scomparsa. Ciò permetterà di avvicinare molto, almeno in teoria, quello che era nato come un microblog telegrafico ai social più in voga, ed a Facebook in primis. Però, tutto ciò non basta.
Nelle scorse ore, infatti, il vicepresidente di Twitter – Keith Coleman (@kcoleman) – ha annunciato, sulla piattaforma del canarino azzurro, il prossimo arrivo di una funzione che permetterà di salvare alcuni cinguettii, quanto meno quelli prediletti o ritenuti interessanti, in una sorta di elenco “preferiti”, sì da poterne prendere visione (anche) in un secondo momento. Per l’occasione, poi, è stato coniato l’apposito hashtag #SaveForLater che permetterà a tutti gli internauti di dire la loro sul come procede lo sviluppo di questa feature, ancora in divenire.
Maggiori dettagli, sulla funzione “salvatweet”, che permetterà di salvare i tweet per una lettura successiva, sono stati forniti poco dopo, sulle medesime pagine, da una programmatrice del gruppo, Jesar (@jesarshah) che, magnificando l’abitudine della sua azienda di ascoltare i propri fan, ha spiegato come i consigli giunti dagli utenti giapponesi, negli ultimi mesi, sarebbero alla base proprio della nascita della nuova feature.
In precedenza, infatti, per salvare i tweet, era necessario ingegnarsi con soluzioni di fortuna, come la realizzazione d’uno screenshot, il retweet di un post, la condivisione del medesimo con se stessi, via Messaggio Diretto, l’apponimento di un cuore (concepito in realtà come “like”, in ottica facebookiana), o il ricorso ad app di terze parti (come il gestore “TweetDeck”). Ora, invece, con tale soluzione tutto dovrebbe poter avvenire all’interno del proprio account Twitter, come confermato dalle prime istantanee condivise sempre da Jesar.
Come detto, la funzione “salvatweet” è ancora in fase prototipale e, quindi, suscettibile di cambiamenti: ad ora non vi sono tempistiche per un suo rilascio definitivo o globale ma, in compenso, è possibile richiedere come si vorrebbe che fosse (ad esempio, secondo i primi feedback forniti, dotata di filtri).