Il protagonista è un giornalista, Gabriele Sarfatti, sempre alla ricerca di un fatto di cronaca nera di cui scrivere. E’ dunque facile intuire che le sue giornate si colorino spesso di orrori e disgrazie. Per sopravvivere si rifugia nella droga, che gli permette di confondere i ricordi, di scappare dalla realtà e di stare sveglio per inseguire una nuova traccia, una nuova storia.
Il suo teatro è Milano, in cui si muove come un segugio sulla sua Punto, qui conosce tutto e tutti: dai pusher, agli informatori, le forze dell’ordine. In questo libro affronta la sua terza avventura che ha inizio su un Intercity dove trova nella toilette due scagnozzi decapitati. Sembrerebbe un regolamento di conti, niente di meglio su cui indagare e scrivere per il nostro Sarfatti. I due poveri decapitati appartenevano a due clan che si contendono il traffico di shaboo, una droga sintetica, devastante ma redditizia. Le indagini portano Sarfatti a Napoli, tra i camorristi di Secondigliano. Ma presto la pista che segue lo riporta a Milano.
L’autore del libro ci presenta una Milano in cui convivono due realtà distinte e opposte. A volte si mescolano dando vita a cocktail esplosivi. Da una parte c’è la Milano bene, la città della moda e dei locali, dei teatri della puntura del lavoro. Dall’altra c’è la Milano fatta di quartieri degradati, zone malfamate, viali grigi. Una Milano che sa di urina, gas di scarico e spazzatura. Questa è la Milano dark, luogo ideale per ispirare rapper,e musica punk, città violenta, diffidente e spietata. Una città di asfalto, cemento e piombo e da sfondo a questa realtà c’è sempre la droga O forse meglio dire le droghe: da quelle più innocue e leggere che si respirano nei centri sociali o tra i ragazzi del muretto, a quelle più pesanti e a volte letali.
Qui vige la forza del più forte e del più furbo. Si deridono i falsi moralismi E si calpesta la morale. Se siete in questo inferno il rischio è quello di farsi trascinare, essere imbrigliati nella rete fino a non riuscire ad uscirne più. È la Milano sommersa , tenuta viva e schiacciata dalla Milano per bene, perché per avere potere c’è bisogno di qualcuno su cui esercitarlo e da cui ricevere ricchezza e rispetto.
L’autore Gianluca Ferraris ama il capoluogo lombardo e ama la musica punk, mescola questi due ingredienti in questo romanzo per portare il lettore a scoprire l’inferno nascosto dietro ad una grande metropoli e nell’animo del protagonista. Ferraris ha anche realizzato una Playlist con le musiche citate nel libro, le musiche che Sarfatti ascolta con il suo iPod: la playlist si intitola “shaboo full soundtrack” e si trova su spotify.