All’età di 42 anni, padre Jorge Mario Bergoglio, si è incontrato con una psicanalista ogni settimana per sei mesi. Lo rivela lui stesso in un libro che nei prossimi giorni verrà pubblicato in Francia: “Politique et société“, delle edizioni L’Observatoire. Il libro contiene dodici conversazioni con il sociologo Dominique Wolton. Un sacerdote faceva da mediatore linguistico tra Papa Bergoglio e Wolton, direttore di ricerca al CNRS. Le Figaro Magazine ha anticipato alcune parti dell’intervista.
In una delle dodici interviste, Papa Francesco ha descritto il ruolo di alcune donne nella sua vita: il coraggio della madre, le due nonne per le quali ringrazia Dio, definite da lui “vere donne“. Accennando all’aiuto di una psicanalista, ha poi aggiunto: “Quelle che ho conosciuto mi hanno aiutato molto nella mia vita quando ho avuto bisogno di consultarmi”.
Papa Bergoglio racconta che per sei mesi è andato a casa di una psicanalista ebrea una volta alla settimana, aveva bisogno di chiarire alcune cose. Prima di morire la specialista lo volle accanto, era ebrea, quindi non desiderava ricevere i sacramenti, ma solo poter fare un colloquio spirituale. A 42 anni padre Jorge (siamo tra il 1978 e 1979), aveva da poco concluso il servizio non facile di provinciale dei gesuiti d’Argentina e si stava inoltrando nel servizio di rettore del Collegio Máximo, dove venivano formati giovani i seminaristi che volevano entrare nella Compagnia.
Parlando di migranti, di rifugiati e delle guerre dell’Occidente, il Papa sostiene che il problema comincia dai Paesi d’origine. Bisognerebbe dunque chiedersi: “Perché lasciano la loro terra?“, sicuramente – sostiene Papa Francesco – la causa è da rintracciare nella mancanza di lavoro o nella guerra. Continua sostenendo che i migranti e i rifugiati non hanno lavoro “perché sono stati sfruttati” e torna con la memoria alle storie dei paesi africani e alle colonizzazioni europee. Ricorda poi “La prima cosa da fare, come ho detto alle Nazioni Unite, al Consiglio d’Europa in tutto il mondo, è trovare qui fonti per creare di posti di lavoro, investire...”. Il secondo motivo che causa la migrazione, secondo il Papa, è la guerra. Fa quindi riflettere sul fatto che in questi Paesi si può investire creando posti lavoro in modo che non lascino il loro Paese “ma se c’è guerra, dovranno ancora fuggire. Ora chi fa la guerra? Chi dà le armi? Noi”.
Il Papa intervistato sulla laicità dello Stato, afferma che è una cosa sana. Lo aveva detto anche Gesù: “dare a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio“. Ma se l’eredità laicista risente troppo dell’Illuminismo, come in Francia, allora si va a costruire un immaginario collettivo che relega le religioni a una sottocultura. Bergoglio dà un parere personale, non ufficiale su questo argomento, egli pensa che la Francia dovrebbe impegnarsi a ‘elevare’ un po’ il concetto di laicità perché “le religioni sono parte della cultura”, dovrebbe allora trovare il modo laico di esprimerlo “attraverso l’apertura alla trascendenza“.
Vede, Papa Francesco, un’Europa ferma. Un’Europa che ha paura, che “chiude, chiude, chiude...”, mentre la sua storia è stata scritta con l’integrazione culturale, multiculturale. “Qual è la cultura europea?” si chiede il Papa. Cultura sono le radici cristiane, sono tutte le capacità degli europei ad integrarsi, a ricevere gli altri, la lingua è cultura. “Tuttavia – aggiunge il Papa con una punta di tristezza -, credo che sia stato un errore non citare le “radici cristianeˮ nel documento dell’Unione europea sulla prima Costituzione”. E’ stato un errore commesso dai governi non vedere la realtà. Il cristianesimo in Europa è un patrimonio culturale, che abbiamo ereditato.
Viene intervistato poi sulla “guerra giusta“, ma non esita a dire che “nessuna guerra è giusta” perché “l’unica cosa giusta è la pace“. Tra cristiani e mussulmani si avviato un cammino aperto alla reciprocità anche se non da tutti i Paesi mussulmani è apprezzato.
Intervistato sulla morale Papa Francesco ha chiaro che non la si può costruire sui “non”, ma come conseguenza dell’incontro con il Signore Gesù Cristo. Sul tema ‘morale’ è uscito anche l’argomento ‘aborto‘ che il Papa ritiene essere un peccato grave perché uccide un innocente. Ma in quanto peccato ha ritenuto giusto che ogni sacerdote, che può perdonare i peccati per l’Ordine sacro ricevuto, lo possa assolvere.
Alla domanda sul Matrimonio tra due persone dello stesso sesso il Papa ha riportato al significato storico di ‘Matrimonio’ che da sempre riguarda un uomo e una donna… “Non possiamo cambiarlo. Questa è la natura delle cose. Sono così“. L’unione tra persone dello stesso sesso chiamiamole, ha detto il Papa, ‘unioni civili‘.