Mark Zuckerberg, ben conscio che la navigazione si sta spostando sui device mobili, sta investendo molte delle sue risorse nel miglioramento di tutte le app che rientrano nel suo bouquet comunicazionale (WhatsApp, Instagram, Messenger, e Facebook): tuttavia, è impossibile dimenticare la piattaforma, web based, da cui tutte le sue fortune sono nate. Per questo motivo, Facebook – in queste ore – ha rafforzato la lotta dalle fake news, e ha iniziato a spingere per un web più veloce.
La prima novità riguarda le arcinote bufale, da sempre presenti sul social sin da suoi albori, e che quest’ultimo – da un certo tempo in poi (in particolare, dopo le ultime presidenziali USA) – ha preso a combattere con una certa convinzione: ad Aprile, stante la difficoltà degli algoritmi di Facebook nel distinguere le notizie false da quelle solo “gridate”, fuorvianti, o satiriche, venne varato un esperimento che mirava a penalizzare le fake news, favorendo – negli oltre 2 miliardi di utenti del social – la lettura di notizie più equilibrate, che riportavano il contesto dei fatti narrati, e linkavano altre notizie correlate, sì da permettere il formarsi di opinioni bilanciate su elementi molto controversi.
Facebook, proseguendo su questa strada, ha confermato all’ANSA di aver esteso questo progetto, oltreoceano agli USA e, in Europa, ad Olanda, Francia e Germania ma, non ancora, all’Italia. In aggiunta alla misura in questione, verrà utilizzata l’intelligenza artificiale, al centro di recenti acquisizione aziendali, anche per aumentare il numero di notizie controverse segnalate, sulla base di determinati parametri, alle aziende partner impegnate – con i loro staff umani – nel fact checking: l’esito di quest’ultimo, sempre in ottica di debunking, sarà collegato alla notizia controversa, e consultabile dagli utenti prima ancora che clicchino su quest’ultima, come anteprima contestualizzante.
L’altra novità, in salsa facebookiana, riguarda il web “veloce” ed impatterà principalmente sul sistema di notizie veloci del network, gli Instant Articles (che da Ottobre potrebbero sperimentare gli abbonamenti per le news a pagamento), aiutando gli utenti del social in blu ad evitare noiose perdite di tempo.
Secondo alcune statistiche, fa sapere Facebook in un post del suo blog ufficiale (“NewsRoom”), il 40% degli internauti abbandona un sito, qualora le pagine di quest’ultimo impieghino più di 3 secondi nel caricarsi. Per evitare, quindi, una fuga dal proprio “giardino protetto”, Facebook ha deciso di modificare l’algoritmo che decide cosa dobbiamo leggere per prima, dando l’input di favorire per lo più i post i cui link puntano alle pagine dal caricamento veloce (certo, tenendo conto anche di variabili come il tempo in cui generalmente si carica una pagina, e la qualità connettiva degli utenti). Tale implementazione, in corso di rilascio in queste ore, diventerà operativa solo gradualmente, col trascorrere dei prossimi mesi.