Nelle puntate attualmente in onda in Italia, della serie televisiva turca “Cherry Season-La stagione del cuore2“, abbiamo assistito al parto di Sybel che ha dato alla luce, contrariamente alle previsioni dei medici, un bel maschietto che, oltre a portare gioia nella vita dei genitori, ha anche entusiasmato tutti gli amici della coppia intenti a ricomprare tutto l’arredamento della cameretta del piccolo, i giochi e i vestiti inizialmente pensati per una femminuccia.
Le anticipazioni però ci rivelano ulteriori colpi di scena proprio per quanto riguarda il piccolo arrivato, che dopo tante peripezie ha acquisito finalmente il nome di Batikan Korkmarz. Nelle prossime puntate infatti, vedremo la rossa Seyma Cetin rattristarsi sempre di più alla vista del forte legame che si sta instaurando tra il piccolo Korkmarz e il suo ex fidanzato Mete Uyar, legame che le farà ssempre venire in mente il suo aborto forzato.
Probabilmente per tale motivo, la ragazza inizierà a sentire una sorta di legame viscerale tra lui e Batikan tanto da trascorrere gran parte della giornata in sua compagnia. Proprio durante l’instaurarsi di questo legame, Sybel e Ilker noteranno l’assenza misteriosa del loro primogenito e, presi dal panico, chiameranno i loro amici in aiuto: ovviamente tutti i sospetti cadranno sulla povera Seyma, vista da tutti profondamente turbata per la presenza del piccolo nelle loro vite.
Inizieranno così le ricerche ininterrotte del pargoletto e della Cetin ma, improvvisamente, i ragazzi si accoregranno di aver sbagliato a sospettare della ragazza perché la rivedranno nei pressi della casa dei neo genitori, mentre coccola il piccolo e si avvia a riportarlo ai suoi cari.
Ovviamente lei era solo uscita a portare il Batikan a fare una lunga passeggiata all’aria aperta, ma quando si accorgerà che tutti i suoi amici l’hanno creduta capace di un possibile rapimento, si offenderà con loro e non le sarà facile accettare le loro scuse.
Sarà proprio in questa occasione che Mete si riavvicinerà a Seyma che ancora non è riuscita a perdonagli di averla costretta ad abortire.