Facebook, oltre a curare il rilascio di continue novità sulle sue applicazioni, al fine di renderle sempre più attrattive ed utilizzate, è spesso impegnata nel rendere il suo social una comunità più unita ed interattiva: proprio per questo motivo, nelle scorse ore, è iniziato il rilascio di una funzione che permetterà ai gestori delle pagine di creare i propri fan-club. Nel frattempo, ad Ottobre, partirà la sperimentazione di un servizio di notizie a pagamento.
La prima novità in salsa Facebook farà senz’altro felici coloro che seguono con passione un particolare brand, personaggio, o giornale. Il social di Mark Zuckerberg, infatti, ha avviato il rilascio di una novità che permetterà ai gestori delle pagine di creare dei sotto gruppi: in questo modo, le persone che aderiranno a questi ultimi potranno sia chattare tra di loro che con i proprietari delle pagine e, con essi, commentare le notizie e gli argomenti della propria pagina preferita, un po’ come una “rubrica dei lettori”, con la differenza che tutto si svolgerà in tempo reale.
L’idea è venuta ai vertici di Facebook, spiega il CPO (chief product officer) Chris Cox, vedendo che dei giornalisti del Washington Post avevano creato il gruppo “PostThis” per commentare i fatti del giorno con gli appassionati lettori del loro quotidiano: grazie alla nuova feature, ora quest’opportunità sarà più strutturata, e non sarà più necessario creare i gruppi usando l’account di un dipendente, compromettendone la privacy.
Quando alla seconda novità facebookiana, a parlarne è stato un altro dirigente del colosso di Menlo Park, l’addetto al rapporto con la stampa, Campbell Brown, il quale – a un incontro tenutosi a New York sull’innovazione dell’editoria digitale – ha riferito che, ad Ottobre, partirà la sperimentazione di un “paywall” che permetterà agli editori di remunerare i loro articoli. Secondo le indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal, il nuovo sistema si baserà sugli Instant Articles, e prevederà che gli utenti possano leggere 10 articoli gratuiti, al termine dei quali potranno decidere se abbonarsi, o meno, a quella particolare testata.
Il progetto in questione è la chiara risposta alle passate mosse di Forbes e nel New York Times che avevano rifiutato di fornire i loro articoli alla piattaforma “Instant Articiles” per la difficoltà di quest’ultima di far monetizzare loro quanto creavano dal punto di vista informativo. La stessa News Media Alliance aveva protestato presso il Congresso a stelle e strisce spiegando che Facebook (ma anche Google), non remunerando adeguatamente il loro lavoro giornalistico, finiva – in qualche modo – per sfruttarlo.